“La fatica di essere se stessi”, cinque incontri per riflettere a cent'anni dalla nascita di Basaglia

Il Centro di Salute Mentale di San Casciano in Val di Pesa dell'Azienda USL Toscana Centro, la Fondazione Macinaia Ente Filantropico e il Comune con il patrocinio di Cesvot promuovono e realizzano un progetto culturale costituito da cinque incontri con l’obiettivo di raccontare la chiusura dei manicomi, la nascita dei servizi di salute mentale, le nuove forme della sofferenza e delle possibilità di intervento. Prende il via la rassegna “La fatica di essere se stessi”, dedicata ai cento anni dalla nascita dello psichiatra e neurologo Franco Basaglia, il più influente del ventesimo secolo. Basaglia è stato il principale motore del concreto cambiamento della psichiatria con l’emanazione della legge 180, nota appunto come “legge Basaglia”, sulla riforma psichiatrica che nel 1978 portò alla chiusura dei manicomi. Il ciclo di eventi vede la partecipazione attiva dei medici del Centro di Salute mentale di San Casciano Val di Pesa e dei medici in Formazione specialistica in psichiatria - Università degli Studi di Firenze.

IL PRIMO EVENTO: VANESSA ROGHI AL TEATRO NICCOLINI IL 24 NOVEMBRE

Domenica 24 novembre alle ore 17 presso il Teatro Niccolini il primo incontro della rassegna, aperta fino al 13 marzo, con la nota scrittrice Vanessa Roghi, autrice di programmi di storia per Rai Tre. Il sipario dello stabile chiantigiano si alzerà sulla conferenza-spettacolo“La libertà è terapeutica – La verità è rivoluzionaria In cerca di Franco Basaglia dagli archivi della follia” di e con Vanessa Roghi. "La serata, in memoria di Franco Basaglia, - spiegano gli organizzatori - propone una lettura del radicale cambiamento che le idee dello psichiatra hanno portato non solo nella pratica clinica, non solo al modo di guardare ai servizi socio-sanitari ma più in generale alla società e a cosa vuol dire salute, al rapporto tra istituzioni e individui, tra democrazia e libertà".

Lo spettacolo ripercorre le tappe fondamentali dell’esperienza professionale e umana del grande psichiatra dagli anni ’50 all’approvazione della legge n. 180/1978 che ha decretato la chiusura dei manicomi. Vanessa Roghi svela le ingiustizie e il dolore vissuti da chi, come donne o bambini, è stato rinchiuso perché ritenuto folle o deviante. Traccia i passaggi cruciali che hanno portato a un cambio di visione culturale sulla malattia mentale. Di fronte al ritorno di un’ideologia che si nutre del controllo dei corpi e delle menti, per chi non intende arrendersi, per chi si sente in contraddizione con il presente, per chi ha voglia di difendere la propria libertà e quella degli altri, il pensiero e l’opera di Franco Basaglia offrono ancora oggi preziose chiavi di lettura della società e dei suoi meccanismi patologici, nonché strumenti preziosi per modificarli.

“Emerge, oggi, un disagio multiforme, - precisano - che esprime nel complesso una difficoltà nel relazionarsi con le aspettative del contesto sociale, con i familiari e con i pari e che può manifestarsi con il ritiro sociale, con la disregolazione emotiva, con l’autolesionismo, con quadri depressivi e ansiosi reattivi, ossia la sensazione di non essere-abbastanza, di non aver raggiunto gli obiettivi sperati nonostante gli sforzi, di non essere stati all’altezza delle proprie ambizioni”.

Discutere di tutto questo, a cento anni dalla nascita di Basaglia, vuol dire cercare di unire la storia e i valori delle lotte per la chiusura delle istituzioni manicomiali e l’attenzione verso il mutare delle richieste dell’utenza per costruire nuove modalità di ascolto e immaginare nuove risposte.

“Crediamo sia indispensabile il confronto con la cittadinanza e con il territorio – continuano gli organizzatori - per condividere il modello di cura, ascoltare proposte, preoccupazioni e strategie e favorire e difendere l’idea che l’adattamento sociale di chi presenta un disturbo psichico, soprattutto se grave, dipende non solo da buone pratiche cliniche, riabilitative o farmacologiche, ma anche dalla capacità di ciascuno di noi di vedere nell’Altro. Per realizzare questo obiettivo abbiamo promosso un ciclo di incontri diretti e concreti con chi vive sul territorio, con gli operatori dei servizi di salute mentale che possono raccontare la loro storia e il loro lavoro e la cittadinanza che potrà chiedere informazioni, proporre idee, chiedere ascolto”.

IL PROGRAMMA DELLA RASSEGNA “LA FATICA DI ESSERE SE STESSI”

Gli altri appuntamenti sono previsti il 12 dicembre alle ore 20.45 presso la sala conferenze Lucia Bagni con la proiezione del film “Col nome del delilrio”con Bianca Pananti, Simone Malavolti e Leonardo Filastò, il 16 gennaio alle ore 21.45 nella sala Oreste Carlini con la presentazione del volume “Soffro dunque siamo Il disagio psichico nella società degli individui (minimum fax)” di e con Marco Rovelli intervistato da Gabriele Santarelli del Centro di Salute mentale di San Casciano Val di Pesa e dai medici in Formazione specialistica in psichiatria - Università degli Studi di Firenze. La rassegna prosegue giovedì 20 febbraio alle ore 21.15 presso la sala Bagni con l’incontro “La libertà è terapeutica. Servizi di salute mentale e nuove sfide” con Massimo De Bernardinis e il Coordinamento degli Psichiatri Toscani. Ultimo appuntamento dell’iniziativa giovedì 13 marzo alle ore 21.15 presso la Sala Bagni con l’Incontro “La fatica di essere se stessi. Quali risposte ai nuovi bisogni” con i medici Giovanni Castellini, Elisa Bandini, Massimo Cellini, Chiara Feroci, Sandra Moretti, gli utenti e gli operatori professionisti del Centro di Salute mentale di San Casciano Val di Pesa.

Fonte: Ufficio Stampa

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