Del referendum sulla quotazione in Borsa della Multiutility oramai si sono perse le tracce. Per circa un anno i promotori, contrari alla quotazione, hanno fatto una campagna di raccolta firme straordinaria al grido di partecipazione diretta dei cittadini sono state raccolte le firme necessarie anche tra chi era favorevole alla quotazione. Il sottoscritto aveva FIRMATO pur essendo favorevole alla quotazione. L'obiettivo dichiarato dai promotori e condiviso dal sottoscritto era quello di attivare in città, ammesso il referendum, un vero dibattito e confronto partecipato sull' tema della gestione dei servizi pubblici. Il sottoscritto aveva anche pensato di costituire un comitato a favore della quotazione .
Raggiunto il quorum necessario dopo pochi mesi tutto è svanito, alla legittima esigenza di attivare un dibattito in città che avrebbe chiarito come si troveranno le risorse finanziare necessarie e quali saranno i servizi gestiti. Il coinvolgimento, la partecipazione diretta dei cittadini è stata sacrificata dai promotori sull 'altare di un accordo politico trovato nelle chiuse stanze del Pd regionale che per strategia e future alleanze elettorali ha sposato il no alla quotazione. I promotori e i vari comitati si sono sorprendentemente accodati abbandonando le motivazioni e i cittadini che fino a ieri avevano legittimamente sostenuto; adesso ci troviamo con un NO ALLA quotazione senza sapere dove si troveranno le risorse necessarie. La discussione sul futuro dei servizi pubblici locali completamente delegata agli organi societari della Multiutility e alla segreteria regionale del Pd , le firme raccolte gettate al vento le speranze di un confronto pubblico disattese il sottoscritto che chiude il comitato per il SÌ MAI APERTO, ma come se nulla fosse si riparte con la raccolta firme contro il 5 G.
Spero per i cittadini che firmeranno che questa volta le loro firme valgano qualcosa .
Nicola Nascosti
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