Sciopero, corteo e presidio per la crisi del comparto moda. Il partito democratico del Valdarno Inferiore sostiene unitariamente e convenzioni la manifestazione regionale organizzata da Cgil, Cisl e Uil di martedì 12 novembre abbinata allo sciopero proclamato in tutta la provincia dalle sigle Filctem, Femca, UilTec, Fim, Fiom e Uilm, che riuniscono i lavoratori dei settori pelletteria, tessile, abbigliamento, calzature, concia e accessorio metallico.
Riteniamo rilevanti e importanti i passi avanti raggiunti grazie alla Regione Toscana. Infatti, nei giorni scorsi si è riunita la Commissione Formazione e Lavoro delle Regioni coordinata dalla Regione Toscana: in quella sede è stato presentato un emendamento al provvedimento del Governo (disegno di legge 160/2024) e uno alla legge di bilancio nazionale attualmente in discussione in Parlamento per togliere il limite del 31 dicembre per l’ammortizzatore sociale per le imprese con meno di 15 dipendenti, che in Toscana vede oltre 16mila persone potenzialmente interessate. È stato inoltre avanzata la richiesta che l’ammortizzatore sia utilizzabile per almeno 12 settimane da oggi, anche oltre la fine del 2024, e di prorogarlo nel 2025, per ulteriori 12 settimane. Infine, nel testo del Governo si citano l’acronimo Tac (tessile, abbigliamento e calzatura) e il conciario ma mancano un riferimento alla pelletteria e un chiarimento sui codici Ateco. Tutti gli emendamenti sono stati condivisi preventivamente con sindacati, parti sociali e imprese. Ma il dato politico fondamentale è che entrambi gli emendamenti proposti sono stati condivisi da tutti gli assessori regionali al Lavoro delle altre Regioni (anche del centrodestra) e la Conferenza delle Regioni li ha fatti propri e li proporrà dunque al livello nazionale. Un risultato importante, per rendere più forte la richiesta verso il Ministero e il Parlamento. Riteniamo giusto e condivisibile il metodo di lavoro promosso dalla regione Toscana capace di unire tutti, anche le regioni di centrodestra. Esprimiamo inoltre apprezzamento per il lavoro in corso che prevede sostegni alle imprese con la sospensione del pagamento delle rate dei finanziamenti bancari: si tratta di un aiuto importante, che potrebbe supportare trasversalmente tutte le aziende del settore.
Il Governo Meloni sta sottovalutando pesantemente la grave crisi del comparto moda. Non servono provvedimenti spot ma che durino nel tempo. La crisi che la moda sta attraversando è strutturale e non ciclica, presuppone un cambio di organizzazione del lavoro che deve essere gestito e non subito. Sosteniamo la proposta di sindacati e regione Toscana che la crisi strutturale del comparto moda che stiamo vivendo debba essere affrontata con un unico tavolo che veda seduti tutti i soggetti a vario titolo coinvolti e chiamati a mettere in atto strumenti di sostegno: pensiamo, intanto, alla presenza di tutti e due i ministeri, Mef e Mimit; le Regioni dove insistono i distretti interessati; i Comuni (se cresce la disoccupazione crescerà anche il disagio sociale sui territori); le organizzazioni di categoria e le delegazioni sindacali. Ma soprattutto è tempo che anche i brand della moda, che per ora restano il grande “convitato di pietra”, si siedano ai tavoli di discussione e confronto al quale non si possono più sottrarre.
Partito Democratico Unioni Comunali di Castelfranco di Sotto, Fucecchio, Montopoli in Valdarno, Santa Croce Sull’Arno, San Miniato, S. Maria a Monte.
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