Le prime italiane di “Oltre il tempo, l’amore” di Sabrina Iannucci, documentario girato sul set del film “L’ordine del tempo” di Liliana Cavani alla sua presenza (cinema Astra, ore 17) e di "Going Underground" di Lisa Bosi (cinema La Compagnia, ore 21), un racconto a ritroso dagli anni Settanta e Ottanta con protagonista l'incredibile storia dei Gaznevada, passando dalle piazze bolognesi e alla contestazione, per il punk e la new wave, per i sogni di un gruppo di giovani folli, arrivando infine all’Italo-disco e all’house sono in programma alla settima giornata del Festival dei Popoli, venerdì 8 novembre.
Alle 17, al cinema Astra, la regista Liliana Cavani sarà presente per “Oltre il Tempo, l'Amore” di Sabrina Iannucci, documentario tratto dal dietro le quinte dell’incontro tra fisica e cinema sul set de “L'ordine del tempo” della celebre regista, in un’Arca di Noè, dove cast e troupe si sono isolati per cinque settimane, tra la maestria al timone della famosa regista e Carlo Rovelli, a lezione di fine del tempo. Sul set del film infatti, Alessandro Gassman, Claudia Gerini, Edoardo Leo e Valentina Cervi, tra gli altri, si confrontano sull’emergenza climatica, le guerre e un futuro a rischio.
Alle ore 21, l’evento speciale con la proiezione in prima italiana di “Going Underground”, “un’esperienza immersiva, un viaggio onirico nella mente di questi ventenni. - si legge nelle note di regia - E noi spettatori siamo costretti a seguire il flusso dei loro ricordi, abbandonando l’ovvio e il didascalico, rifuggendo le categorie di giudizio che ci obbligano a decretare cosa è bene e cosa è male, per navigare alla deriva della loro giovinezza.” La regista Lisa Bosi, già autrice di Disco Ruin, presenterà al cinema insieme ai componenti della band l'incredibile storia dei Gaznevada, un racconto universale, che narra senza filtri la vita di ventenni che inseguono il loro sogno di vivere con la musica, e finiscono per diventare loro stessi un fumetto di Andrea Pazienza. Sono folli, geniali, miseri e disperati? Fabbricano sogni, dicono loro. Il docufilm è prodotto da Sonne Film e da Wanted Cinema e sarà distribuito nelle sale da Wanted Cinema.
La settima giornata si aprirà al cinema la Compagnia già alle 15 con l’omaggio a Judit Elek e la proiezione di A Free Man - The Life of Erno Fisch, sul novantenne Erno Fisch, sopravvissuto allo sterminio degli ebrei nel villaggio di Sziget. Si prosegue alle 17 con il concorso internazionale e la prima di Fuga di Bénédicte Liénard e Mary Jiménez che ci portano nel profondo dell'Amazzonia, dove la violenza sanguinaria e l'omofobia di Shining Path si scontrano con effetti devastanti. Alle 19.15 è tempo di Cyborg Generation di Miguel Morillo Vega, un giovane cerca nuove strade per creare la sua musica e per esplorare le possibilità del proprio io sviluppando un organo cibernetico che gli permette di percepire i suoni dell’universo.
Alle 18.30 l’Istituto Francese di Firenze ospiterà l’incontro con la scrittrice Christine Angot, ospite del Festival dei Popoli che approfondirà le tematiche affrontate nella sua opera “A Family” – scritta e filmica – che fanno di lei una portavoce nel campo delle denunce di violenze. Tutta l’opera della Angot (in Italia parzialmente tradotta dalla casa editrice Guanda) è centrata sulla tragedia dell’incesto, dramma personalmente vissuto e denunciato in tutta la sua opera. L’autrice dialogherà con Isabella Mancini, portavoce della Casa delle Donne Firenze e Presidente di Nosotras Onlus.
Al cinema Astra il programma si aprirà con la sezione Habitat. Alle 15 con il collettivo composto da Arianna Biguzzi, Marco Mancini, Antonio Rizzo, Giorgia Sernicola, Valentina Sommariva per “Il giro dell’acqua” ci conduce lungo il Canale Cavour che allaga le risaie tra Novara, Vercelli e Pavia da più di 150 anni, e dove si produce oltre il 40% del riso europeo, un paesaggio che sta rapidamente cambiando. A seguire, “Vivi” di Jacopo Marzi che conduce gli spettatori sul fiume Po, dove la sopravvivenza dello storione è minacciata a causa dell’inquinamento e di uno sbarramento che ha interrotto il flusso naturale del fiume, nella zona più inquinata d’Europa: la Pianura Padana.
Alle 18.30 per la sezione Let the music play, documentari musicali con storie da riscoprire, ci sarà “Un pueblo que canta no muere” (The Drunkmen's Marseillaise) di Pablo Gil Rituerto che ci porta al fianco di chi, in piena dittatura franchista, raccolse clandestinamente i canti popolari della resistenza spagnola. Alle 20.30 la giornata culminerà con la sezione Habitat e la proiezione di “Made in Ethiopia” di Xinyan Yu e Max Duncan, lungometraggio girato nell’arco di quattro anni che solleva il sipario sull'impatto degli investimenti cinesi in Africa e sui suoi effetti su popolazione e ambiente.
ll festival è realizzato con il contributo di Europa Creativa Media, MiC - Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Sistema Toscana, Fondazione CR Firenze, Calliope Arts Foundation e Publiacqua. E’ organizzato nell’ambito della “50 Giorni di Cinema a Firenze” che fa parte del Progetto Triennale Cinema, sostenuto dal Ministero del Turismo e delle istituzioni locali e realizzato grazie al Protocollo d’Intesa tra Comune di Firenze, Regione Toscana e Fondazione Sistema Toscana, Fondazione CR Firenze, Camera di Commercio.
Fonte: Ufficio Stampa
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