Proseguita nella sera di oggi la polemica del centrodestra sulla partecipazione dell’ex brigatista Pasquale Abatangelo al Festival del Popoli, per la proiezione del documentario 'Pensando ad Anna' del quale lo stesso Abatangelo è protagonista e che, dopo la proiezione, ha anche espresso il suo pensiero sul film.
A fare sentire la sua voce critica è stata anche la deputata e vicesegretaria nazionale di Forza Italia, Deborah Bergamini, che annuncia un'interrogazione ala Camera e per la quale "Libertà non è assenza di limiti. Per questo è inaccettabile la presenza di Pasquale Abatangelo al Festival dei Popoli di Firenze, per intervenire dopo la proiezione di un film che parla della sua storia. Abatangelo è un protagonista, mai pentito né dissociato, del brigatismo degli anni '70. Una di quelle figure che, assieme ad altre, hanno mosso battaglia contro la democrazia italiana e i suoi fondamenti. Sconcerta che tutto ciò avvenga a una kermesse finanziata, a quanto apprendiamo, con fondi pubblici, tra cui Ue, ministero, Regione Toscana e Comune di Firenze".
Ma sulla polemica è intervenuto anche l'assessore alla cultura del Comune di Firenze, Giovanni Bettarini, che precisa alcuni dettagli della presenza di Pasquale Abatangelo al Festival dei Popoli. "Gli organizzatori hanno invitato a partecipare alla proiezione il regista del film, Tomaso Aramini, in considerazione dell'inclusione della sua opera in concorso; dal Festival fanno sapere che la presenza dell'ex brigatista Pasquale Abatangelo, la cui vicenda è centrale tra i temi del documentario, è dovuta esclusivamente all'invito diretto da parte dei produttori, che per prassi hanno la facoltà di far accompagnare il regista da una delegazione la cui composizione è di loro esclusiva competenza". "Gli organizzatori - ha detto sempre Bettarini - garantiscono che Abatangelo non risulta iscritto come relatore, e che quindi non è previsto un suo intervento durante il programma del Festival dei Popoli. Dal centrodestra vedo solo una polemica strumentale che cerca di confondere il piano politico con quello dell'opera documentaria".
A chiudere la serata, almeno fino ad ora, sono poi arrivate le parole stesse dell'ex brigatista, Pasquale Abatangelo, presente in sala alla proiezione del film, che ha detto di pensare che questo film "possa servire in particolare alle nuove generazioni per capire cosa è successo in questo Paese negli anni '70 e '80. Il film è un piccolo contributo in questo senso".
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