La modalità è sempre la stessa, con la tecnica del falso carabiniere e avvocato via telefono per un finto incidente stradale successo a un familiare. La polizia raccomanda "massima attenzione"
Due denunce e due arresti per truffe agli anziani in provincia di Siena. Si tratta di due interventi distinti della polizia, avvenuti nello stesso giorno, che si aggiungono ad altre sei persone identificate nelle ultime due settimane sulle quali sono in corso le indagini sempre in contrasto alle truffe agli anziani.
In un caso la polizia di Stato ha denunciato due uomini italiani, di 44 e 19 anni, per reati di estorsione e truffa aggravata. La modalità è sempre la stessa, ovvero la tecnica del falso carabiniere che contatta telefonicamente l’anziana vittima dicendole che il figlio o la figlia sì sarebbero resi responsabili di un grave incidente stradale e che, per riparare il danno, è necessario consegnare quanti più soldi e gioielli possibili; un falso avvocato, poi, passa a ritirare tutto pochi minuti dopo, mentre la vittima è intrattenuta al telefono per impedire che contatti i familiari.
Giunte diverse segnalazioni alla centrale, i poliziotti della Squadra Mobile della Questura senese sì sono messi immediatamente al lavoro per individuare, tramite gli appositi sistemi di lettura targhe della provincia, i veicoli ritenuti sospetti che avevano effettuato dei passaggi nelle zone colpite, fino ad individuarne uno che ha attirato la loro attenzione. Il mezzo è stato quindi intercettato sulla SS223 all’altezza dello svincolo per Bettolle. I due occupanti, due uomini di origine partenopea, sono stati trovati dagli agenti in possesso di denaro contante e gioielli vari, sia addosso che sul tappetino dell’auto lato passeggero. Ritenendoli i presunti autori delle truffe segnalate poche ore prima, i poliziotti hanno dato un rapido sguardo al telefono di uno dei due, dal quale sono emerse due soste all’altezza di altrettante abitazioni, una a Siena e l’altra a Poggibonsi. Gli investigatori della Squadra Mobile hanno subito contattato i residenti di quelle case per verificare se effettivamente avessero subito delle truffe.
In effetti, vi abitavano due donne anziane, una di 87 e l’altra di 93 anni, rimaste vittime di truffe. Ad una di loro, i presunti malfattori avevano addirittura sottratto la fede che portava al dito ed una collana d’oro che indossava con sopra scritto il nome del defunto marito. Entrambe le vittime hanno, poi, riconosciuto i gioielli recuperati dalla polizia come propri ed uno dei due uomini identificati dalla Squadra Mobile, come il presunto autore di una delle truffe commesse. I valori sottratti sono stati poi restituiti alle vittime.
L'altro intervento che ha portato a due arresti nei confronti di due giovani, un 27enne e una 19enne, è iniziato in autostrada con un'auto fermata per un normale controllo al casello di Valdichiana. Ma i due sarebbero subito troppo agitati, con motivazioni vaghe e discordanti circa il loro viaggio, inoltre la ragazza poteva corrispondere alla descrizione di una presunta truffatrice che poche ore prima si era presentata a casa di un'anziana, la quale accortasi di essere stata raggirata si era rivolta alle forze dell'ordine.
Scattata così la perquisizione, sono stati trovati in possesso di numerose banconote di vario taglio. Nascosti negli slip della ragazza c’erano anche gioielli di varia fattura (collane, catenine, braccialetti, orecchini e anelli) presumibilmente provento di reato. In tutto la polizia ha recuperato numerosi monili in oro e 1.500 euro in contanti. Accompagnati in ufficio sono stati sottoposti a foto segnalamento. Risaliti all’esatta identità della vittima della truffa, una donna di 88 anni residente nel Senese, i poliziotti hanno provato a contattarla telefonicamente per comunicare la buona notizia, ma la signora - ormai provata e diffidente - in un primo momento ha creduto di avere ancora a che fare con i truffatori. Finalmente convinta dell’identità degli interlocutori, ha raggiunto, accompagnata dal figlio, la caserma della Sottosezione Polizia Stradale di Arezzo-Battifolle, dove ha riconosciuto i preziosi che le erano stati sottratti insieme al contante.
Sempre con il solito raggiro del finto carabiniere e avvocato, per scongiurare le conseguenze di quello che è il finto incidente riferito e salvare il figlio dalla galera, l'anziana avrebbe consegnato ricordi di una vita, preziosi e denaro alla presunta collaboratrice dell'avvocato, che si è presentata a casa sua mentre i complici la tenevano al telefono, per non farle chiamare il figlio o altri familiari. Nella borsa della truffatrice è stato trovato anche il foglio scritto dalla vittima durante il colloquio telefonico con i complici. La signora, tornata in possesso dei suoi averi e sorpresa da tanta velocità nella soluzione della vicenda, non ha trovato le parole per ringraziare i poliziotti che ha voluto stringere in un abbraccio.
Consigli e raccomandazioni. "La Polizia di Stato, sottolineando che non si è mai soli e che le Istituzioni sono sempre presenti per aiutare chi ne ha bisogno, raccomanda a tutti la massima attenzione, ricordando che in caso di qualsiasi dubbio, per avere consigli su come comportarsi di fronte a soggetti sconosciuti che fanno strane richieste, si può sempre telefonare al numero unico per le emergenze 112. Ricorda, inoltre, che per contrastare il fenomeno delle truffe agli anziani, che desta un importante allarme sociale, è stato anche redatto un vademecum contenente utili suggerimenti per difendersi dai truffatori, facilmente reperibile sul web all’indirizzo www.poliziadistato.it e su tutti gli altri siti Istituzionali".
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