Esondazione Elsa, residenti annunciano esposto in Procura: "Argini abbassati dal cantiere Sr429"

Mentre si raccoglie il fango e si contano i danni, ci si interroga se l'esondazione dell'Elsa che ha provocato l'alluvione di alcune aree a Castelfiorentino tra giovedì 17 e venerdì 18 ottobre, in particolare a Pittinamiglio, Malacoda e Petrazzi, sia stato uno sfortunato caso o qualcosa di più. Sotto la lente di ingrandimento c'è in particolare il cantiere del nuovo tratto della Sr429: residenti e aziende della zona presenteranno un esposto in Procura per disastro colposo, mentre anche l'Amministrazione comunale si è attivata per raccogliere i materiali video e fotografici per verificare le condizioni dell'argine.

Fin dalle prime ore i residenti dell'area avevano denunciato "l'abbassamento dell'argine" fatta per far passare i mezzi, ritenendo quello il motivo dell'esondazione. Nella serata di venerdì il Comune di Castelfiorentino, attraverso una nota, lasciava intendere che qualche verifica era in corso spiegando che "l'Amministrazione comunale si riserva di accertare eventuali responsabilità". Nelle ore successive sono spuntati video e foto sui social network in cui effettivamente sembra che manchi letteralmente un pezzo dell'argine, facendo dell'area una vera e propria 'cassa d'espansione' non prevista, a danno di aziende e famiglie.

I residenti della zona hanno quindi raccolto materiale video e foto del punto in cui l'acqua è passata. Il materiale è stato fornito anche alle autorità competenti che stanno effettuando le dovute verifiche del caso, come lascia intendere la stessa sindaca Giannì con un post sui social nella quale conferma "l'assenza dell'argine del fiume Elsa in alcuni punti": "In questi ultimi tre giorni, durante i sopralluoghi e la gestione dell'emergenza, ho acquisito e visionato anche le immagini aeree dell'area alluvionata. Ho sottoposto ai tecnici del Centro Operativo Comunale il materiale fotografico dal quale risulta l'assenza dell'argine del fiume Elsa in alcuni punti. Ho deciso pertanto come Autorità di Protezione Civile di convocare tutti gli Enti interessati affinché siano messe in atto tutte le azioni necessarie alla messa in sicurezza della mia Città. Per la mia Città".

Le denunce dei residenti

I cittadini denunciano "un pezzo di argine abbassato di alcuni metri" dal cantiere dei lavori per il passaggio dei mezzi. La preoccupazione per l'impatto del cantiere sul corso d'acqua era però una questione posta sul tavolo da tempo. Da quanto appreso da gonews.it, infatti, sarebbero state fatte almeno due segnalazioni formali riguardo i pericoli di due distinti punti dell'Elsa, con l'abbassamento dei rispettivi argini operata nell'ambito del cantiere. Quello relativo al tratto in cui l'Elsa è tracimato risalirebbe a settembre. Circa 200 metri dopo l'argine da cui sarebbe giunta l'acqua ci sarebbe un altro "sbrano", come lo definiscono i cittadini, più volte segnalato. "È da più di un anno che diciamo che ci sono due pezzi di argine che sono stati tolti per far passare i mezzi, ci hanno sempre detto che i lavori erano fatti nel rispetto delle norme e in sicurezza, passavamo quasi da allarmisti", spiega un cittadino che poi precisa: "l'argine non è stato buttato giù dall'acqua, perché sul terreno ci sono ancora i segni dei cingolati".

Nei giorni scorsi squadre di tecnici hanno fatto alcuni sopralluoghi e sembra evidente che qualche accertamento andrà fatto. Intanto i residenti hanno raccolto la documentazione e presenterann0 un'esposto alla Procura della Repubblica a firma di decine di famiglie e aziende.

Resta la rabbia e lo sconforto: "Abbiamo perso attrezzature agricole, macchine e la stanza della caldaia a pallet è allagata, e stiamo perdendo giorni di lavoro - spiega una residente - Siamo arrabbiati verso tutte le istituzioni, riteniamo che fosse una cosa prevedibile e evitabile. Un evento alluvionale come questo non si vede dal '66". 

I 'luoghi' dell'alluvione

L'acqua, come si vede nella foto-mappa qui sotto, ha superato l'argine in basso (colore rosso) e l'acqua, invece di seguire il percorso del fiume (colore azzurro), si è riversata nelle prime ore di venerdì nei terreni limitrofi (colore blu), salendo fino al primo pomeriggio di venerdì, per circa 12 ore. L'acqua, grazie alla creazione del 'varco' all'altezza del ponte della Pesciola (colore verde) è quindi iniziata a defluire nel corso del pomeriggio.

Anche opposizioni chiedono chiarezza

Anche dalle opposizioni si chiede di chiarire al più presto quanto accaduto e sollevano una serie di punti. Fabrizio Macchi del M5S presenterà in Commissione Urbanistica una richiesta di audizione del Commissario straordinario della 429 Alessandro Annunziati e una richiesta di informativa nel prossimo consiglio comunale nella quale si chiede "se l’Amministrazione è a conoscenza di un eventuale nesso causale fra i lavori [...] e l’esondazione". Macchi parla di "richieste precise e pretendiamo che la sindaca Giannì venga a riferire in aula, vogliamo sapere come sono andate le cose. Se la sindaca non è in grado di rispondere alle questioni, allora chiediamo che sia il Commissario Annunziati a farlo". L'esponente del M5S ritiene "molto grave" quanto sta emergendo in merito al cantiere: "Modifiche di questo genere sul fiume Elsa? Ma siamo matti? Qualcuno deve dare spiegazioni".

Il cantiere, peraltro, "sarebbe fermo da maggio", dice il consigliere, anche se dai residenti emerge che "hanno smesso di lavorare alla strada e non c'è più il movimento di camion precedente, ma sentiamo ancora mezzi muoversi nel deposito delle pietre". Sull'effettiva operatività del cantiere ha qualche dubbio anche Susi Giglioli della Lega: "È grave che la maggioranza non si sia interessata di capire a che punto è la 429 che parrebbe abbandonata a se stessa. È preoccupante che il cantiere non sia stato messo in sicurezza. Si presume non abbia retto un argine, dovranno essere accertate responsabilità da parte di chi sta facendo i lavori e di chi doveva controllare"

Anche FdI chiede maggiore chiarezza e domani, alle ore 14, una delegazione guidata dalla consigliera regionale Elisa Tozzi farà un sopralluogo nell'area: "Siamo molto preoccupati. - spiega la consigliera di Castelfiorentino Serena Urso - Se è vero che gli argini sono stati abbassati, allora qui c'è una responsabilità della quale qualcuno dovrà rispondere. Inoltre la pioggia era iniziata intorno alle 5 la mattina non si sa perché, con il suo imminente degenerare, l'allerta sia stata diffusa soltanto alle ore 8. Vogliamo la verità su quanto accaduto"

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(da facebook)

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