Morte di Barbara Capovani, Seung condannato all'ergastolo

Barbara Capovani (foto da facebook)

Gianluca Paul Seung ha confessato in aula. Il 34enne è  a processo per l'omicidio della psichiatra Barbara Capovani, aggredita nell'aprile 2023 all'esterno del Servizio psichiatrico diagnosi e cura di Pisa dove lavorava. La confessione è avvenuta durante l'udienza del processo apertosi nel dicembre dell'anno scorso a Pisa.

L'imputato, ex paziente della vittima, per la prima volta aveva ammesso le sue responsabilità con i periti che dovevano valutare la sua capacità di intendere e di volere.

Queste le parole di Seung: "Confesso, confermo a tutto il mondo, con coraggio e non con spavalderia, con senso di giustizia e lealtà verso i cittadini, di essere l'aggressore di Barbara Capovani e di averla portata alla morte il 21 aprile del 2023 a Pisa nell'ospedale Santa Chiara, davanti al reparto di psichiatria dove lavorava".

Ancora il 34enne: "Erano le 17.53 quando mi sono recato lì mascherato e l'ho colpita con un oggetto contundente sono andato lì per sfregiarla ma non per ucciderla, non è stato niente di premeditato. Capovani è rimasta illesa da tutte le mie segnalazioni ed è per questo che nell'aprile 2023 ho deciso di fare quello che ho fatto".

Seung ha anche affermato che voleva "solo che la dottoressa perdesse i sensi per poter scappare ma le urla della signora delle pulizie mi hanno sorpreso, è per questo che ho colpito più forte e veloce, volevo solo far prima e scappare. Se non avessero capito che ero stato io, dopo un po' di tempo avrei confessato".


Seung condannato all'ergastolo

La corte di Assise di Pisa ha condannato all'ergastolo Gianluca Paul Seung, per l'omicidio della psichiatra Barbara Capovani, di cui era paziente. Il 34enne è stato anche condannato al risarcimento alle parti civili e alle spese processuali.

In aula, gli avvocati difensori avevano sostenuto l'incapacità di intendere del loro assistito, chiedendo quindi l'assoluzione e se giudicato capace, derubricare il reato da omicidio volontario in preterintenzionale e di escludere l'aggravante della premeditazione. L'accusa aveva invece chiesto per l'imputato la condanna all'ergastolo con isolamento diurno per 18 mesi.

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