Ha scritto una lettera ai colleghi sindaci per invitarli a far sentire la propria voce con il Governo, che nella Legge di Bilancio avrebbe previsto tagli lineari agli enti locali tali da prefigurare, per un Comune come Montespertoli, il venire meno di 600.000 euro in tre anni per la gestione dei servizi, con gravi ricadute sulla possibilità di tenere aperti gli stessi.
Alessio Mugnaini, sindaco di Montespertoli e presidente dell'Unione dei Comuni dell'Empolese Valdelsa, è stato intervistato oggi negli studi di Radio Lady dal direttore di Gonews.it, Giovanni Mennillo.
Sindaco Mugnaini, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro Giorgetti, ha approvato ieri il disegno di legge sul bilancio di previsione dello Stato per il 2025 e il pluriennale 2025-2027. Si ipotizzano oltre 200milioni di euro di tagli ai comuni. Nella sua lettera ha parlato di tagli, per un comune come Montespertoli, di circa 600mila euro. Cosa significherebbe per il Comune?
Significherebbe rivedere completamente quel che facciamo: 600.000 euro in 3 anni vorrebbe dire rinunciare all'ampliamento di servizi o ridurre le ore di apertura, oppure il numero di accessi. Significherebbe rivedere la spesa al ribasso o sostenere meno le associazioni sui progetti. Se il bilancio si fa togliendo risorse agli enti più vicini ai cittadini, vuol dire che i tagli si scaricano direttamente sulla vita quotidiana delle persone. Da qui il mio appello a fare fronte comune per impedire che questo avvenga.
Su Montespertoli, ad esempio, quali sarebbero i servizi più a rischio e quali le risposte?
I servizi di pre e post scuola, attivati con tanta fatica 2023, sarebbero i primi a rischio taglio per il divario esistente tra la copertura tra spese e entrate. Eppure è un servizio che consente di conciliare tempi di vita e lavoro delle famiglie. Da qui poi si arriva a tutti i servizi ausiliari rispetto alla scuola, o anche a dover ridurre i progetti ormai stabili da tempo delle associazioni.
Piu che incidere sui servizi, sembrano dei tagli che vanno ad incidere sulla qualità stessa della vita dei cittadini. Ma si potrebbe invece arginare i tagli aumentando la tassazione?
In questo momento storico aumentare le tasse è insostenibile per le famiglie. La pressione fiscale complessiva è già molto alta nel suo insieme, l'addizionale comunale Irpef e l'IMU, che sono di fatto le due leve che il comune potrebbe avere, vanno tutelate. Sembra più fattibile purtroppo la scelta di rinunciare a qualcosa.
Oltre alla questione dei tagli lei ha sollevato l'aumento dei costi generali, che cosa intendeva?
Ci sono vari aspetti. Il Governo ha giustamente riconosciuto l'aumento dei salari delle cooperative sociali, anche per i servizi già in corso, non solo per il futuro, però ha poi scaricato l'aumento dei costi tutto sui comuni che gestiscono gli appalti. Parliamo di personale delle case di riposo, mensa scolastica, asili nido etc... Si doveva e poteva trovare un elemento graduale o tagliare meno risorse a chi aveva più servizi attivi. Invece non se ne è tenuto conto, anzi, non solo gli aumenti ci sono stati per tutti, ma i tagli sono stati fatti in modo maggiore a chi era stato più bravo a intercettare i fondi PNRR, andando così a penalizzare i virtuosi.
Oltre a questo poi, c'è il problema dei costi dell'energia che continuano a salire dall'inizio della guerra in Ucraina e il prezzario dei materiali usati per la realizzazione delle opere pubbliche che prima veniva aggiornato ogni tre anni e adesso invece viene rivisto al rialzo ogni tre mesi.
Da sinistra, il direttore di Gonews.it, Giovanni Mennillo, con il sindaco di Montespertoli e presidente dell'Unione dei Comuni dell'Empolese Valdelsa, Alessio Mugnaini, oggi negli studi di Radio Lady.In questo contesto, quali sono le richieste concrete che i Comuni avanzano al Governo? E quale può essere il ruolo dell'ANCI in questo confronto?
L'Anci è sicuramente importante, ma in questo momento è in attesa dell'assemblea nazionale 20 novembre che porterà alla nomina del presidente. I punti sui quali farsi sentire sono comunque quelli di limitare la spending review rendendola più graduale, si deve colpire meno chi offre più servizi ai cittadini. Inoltre si può lavorare a livello nazionale sulle forniture energetiche. E i prezzari degli appalti, sono anni che aumentano costantemente, forse serve un maggiore controllo.
E poi vogliamo sapere dal Governo cosa intende fare con l'addizionale Irpef cosa. Vuole davvero accorpare gli scaglioni? Se fosse così si rischia di perdere ulteriori risorse economiche che poi si tradurranno quindi in tagli.
In conclusione, il problema dei tagli è chiaro, però verrebbe da dire che dal 2012 in poi ai comuni sono sempre stati fatti. Perchè oggi sono più gravi di altre volte?
Per diversi motivi, fra i quali la mole di investimenti notevole che era in corso adesso. Grazie al PNRR abbiamo realizzato opere per fornire servizi, come le due nuove scuole di Montespertoli, che prima non sarebbero stati pensabili. Ma se poi si tagliano le risorse ai Comuni, come si fa ad erogare realmente i servizi dentro le opere appena realizzate? Facendo così si rischia di lasciare delle cattedrali nel deserto e azzoppare lo stesso sviluppo per il quale si erano create le condizioni.
Ma con l'autonomia differenziata, che sarà anche sul fronte fiscale, le cose potrebbero cambiare in meglio? O sarà invece peggio?
Dipende da come verrà fatta. Sulla sanità e i livelli assistenziali minimi mi preoccupa molto. Ma sull'autonomia fiscale dei Comuni dipenderà tutto da come verrà realizzata. Perché se si dà la possibilità all'ente locale di introdurre o variare una tassa ma poi, come l'ente trova risorse, gli si riducono quelle che arrivano dallo Stato, allora l'autonomia è inutile, è un gioco a somma zero. Sulla tassa di soggiorno ad esempio potrebbero esserci dei margini per lavorare. Ma se noi troviamo risorse a livello locale e dallo Stato ce le riducono, non ha senso.
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