Cassa integrazione in Piaggio: la presa di posizione del Sial Cobas

La Piaggio ha messo in cassa integrazione diverse centinaia di operai da fine luglio, il giorno dopo in cui è finito il contratto di alcune centinaia di lavoratori precari. La cassa è proseguita poi quasi ininterrottamente fino ad oggi. La previsione di ripresa attività e fine cassa integrazione dovrebbe essere il 21 ottobre. La Piaggio ha annunciato che, a partire dallo stesso 21 ottobre, è previsto un incremento produttivo con catene di montaggio che andranno a due turni. Per questo saranno assunti centinaia di lavoratori con contratti a termine. Quindi da un giorno all’altro si passa da un fermo totale a un “improvviso” aumento produttivo, fatto che ormai si ripete periodicamente da molti anni a questa parte. Addirittura, e non poche volte, è successo che ci fossero, contemporaneamente, lavoratori fissi in cassa integrazione e lavoratori precari sul posto di lavoro.

Questa è la strategia della Piaggio, con il sostegno delle istituzioni e della maggior parte delle organizzazioni sindacali.
Strategia che prevede:
• stagionalizzazione della produzione
• diminuzione dell’occupazione stabile e precarizzazione del lavoro
• uso dell’INPS come BANCOMAT per portare avanti questi obiettivi e nello stesso tempo ridurre i costi salariali e di magazzino

Eppure il D.M. 15 Aprile 2016 la CIGO n.95442, è chiaro. Le causali della CIGO sono
1. a) situazioni aziendali dovute a eventi transitori e non imputabili all’impresa o ai dipendenti, incluse le intemperie stagionali;
b) situazioni temporanee di mercato.

La non imputabilità all’impresa o ai lavoratori della situazione aziendale consiste nella involontarietà e nella non riconducibilità ad imperizia o negligenza delle parti. La CIGO in Piaggio è diventata strutturale, ogni anno per alcuni mesi, dovuta, come precisato, ad una precisa volontà aziendale di stagionalizzare la produzione. Perciò la situazione aziendale è volontaria, non esistono perciò le condizioni perché l’INPS conceda la cassa integrazione alla Piaggio.

Facciamo ogni volta verbalizzare le nostre posizioni e le poniamo all’attenzione dell’INPS. Ma i dirigenti dell’INPS continuano a far finta di niente. Mai una volta in tanti anni hanno ascoltato le ragioni dei delegati sindacali che rifiutano di sottoscrivere la richiesta di cassa integrazione della Piaggio. Solo che i soldi dell’INPS non sono dello Stato ma soldi dei lavoratori.

Mentre i padroni usano i soldi dei lavoratori per ridurre l’occupazione e precarizzare il lavoro, bisogna anche sentire continuamente dire che i conti dell’INPS non sono in ordine, che i lavoratori devono fare sacrifici e che è necessario alzare l’età pensionabile e ridurre la pensione. Ciò che nessuno dice ai lavoratori è che dalla riforma Dini del 1995 ad oggi lo Stato ha sottratto all’INPS, la gigantesca cifra di almeno 250 miliardi di euro di contributi versati e non restituiti ai lavoratori.

 

Delegati RSU Sial Cobas Piaggio

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