Recuperate più di 600 opere d'arte per un valore di oltre 3 milioni di euro

L'indagine dei carabinieri nucleo tutela patrimonio culturale di Firenze, durata circa tre anni, era partita dal recupero di un importante libro del Cinquecento


Dal recupero di un'importantissima opera libraria del Cinquecento, individuate e recuperate 695 opere d'arte rubate per un valore di oltre tre milioni di euro. L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze e condotta dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Firenze, in collaborazione con l’F.B.I. e il Raggruppamento Investigazioni Scientifiche dell’Arma dei Carabinieri, è durata circa tre anni e trae origine dalla denuncia di furto, presentata nel 2021 da un cittadino fiorentino, dell'opera libraria di Leonhart Fuchs dal titolo "De Historia Stirpium Commentarii Isignes", Basilea 1542, bene sottratto da ignoti presso la propria dimora tra dicembre 2018 e giugno 2019. L’opera, individuata sul sito di una casa d’aste fiorentina a distanza di un anno esatto dalla sua denuncia, veniva poi sequestrata a Firenze a un antiquario veneto, ritenuto nel corso delle indagini acquirente in buona fede.

L’importante recupero ha generato l’inizio di un’articolata attività investigativa che ha coinvolto, a vario titolo, complessivamente 12 indagati nei confronti dei quali sono state compiute altrettante perquisizioni delegate dalla magistratura inquirente, consentendo il recupero delle oltre 600 opere d’arte.

Tra queste figurano numerose e pregevoli opere librarie, nonché preziose ceramiche e vari dipinti, fra cui spiccano per importanza:
- 4 piatti in ceramica bianca con decorazioni, recanti sul retro il timbro "Manifattura Ginori a Doccia presso Firenze", realizzate in esclusiva per la Presidenza della Repubblica italiana;
- servizio in finissima porcellana con decorazioni in oro zecchino, Meissen 1820;
- un piatto della dinastia Ming tardo periodo Kangxi di fine XVII sec.
- un dipinto raffigurante "bue" a firma Giovanni Fattori;
- l’opera libraria dal titolo "De Honesta Disciplina" con firma autografa di Giorgio Vasari.

Le opere recuperate, custodite in lussuose dimore nobiliari fiorentine, sono state sottratte nel corso di un quinquennio da uno degli indagati durante lo svolgimento di piccoli lavori di manutenzione di cui era stato incaricato dai proprietari.

I beni venivano poi immessi, a distanza di tempo dal furto, sul mercato antiquariale nazionale e, in alcuni casi, in quello estero dissimulandone la provenienza delittuosa. L’esportazione fuori dai confini nazionali ha visto collaborare all’indagine inizialmente l’F.B.I. e, successivamente, il servizio INTERPOL per tentare il rientro in patria, mediante azione stragiudiziale, di alcune opere legittimamente acquistate da ignari collezionisti, dagli Stati Uniti, Emirati Arabi e Inghilterra.

Grazie al rinvenimento di un libro mastro su cui veniva dettagliatamente riportata la contabilità delle opere d’arte rubate, è stato possibile quantificarne l’illecito e cospicuo volume d’affari ammontante a oltre 300mila euro. È stato quantificato che, tutti i beni recuperati nel corso dell’attività investigativa, che ritorneranno nella disponibilità dei legittimi proprietari, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria, qualora immessi sul mercato antiquariale avrebbero potuto generare utili per oltre 3 milioni di euro.

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