349 giorni di presidio permanente. Quasi tutti i 75 lavoratori ricollocati o pensionati. La vicenda del cementificio Testi (Greve in Chianti, Fi) rappresenta un esempio di lotta dei lavoratori e di un intero territorio, a partire dalle sue istituzioni e dalla sua classe politica, per difendere occupazione e industria: non è stato possibile evitare la chiusura dello stabilimento, ma la mobilitazione ha portato risultati nella tutela degli operai e ha aperto nuove prospettive sulla destinazione del sito.
Per celebrare questa lotta, lunedì 14 ottobre sarà inaugurato un monumento (realizzato dalla fonderia Del Giudice) ai lavoratori di Testi: appuntamento alle 17 alla pista di pattinaggio del Passo dei Pecorai a Greve in Chianti. Una iniziativa (chiamata “Tramandare la dignità”) organizzata da Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil.
Il programma: saluto del sindaco di greve in chianti Paolo Sottani; saluto del sindaco di San Casciano in val di Pesa Roberto Ciappi; interventi di delegati della ex Rsu Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil; interventi delle segreterie territoriali Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil; intervento di Valerio Fabiani, consigliere politico del presidente della giunta regionale toscana; interventi di Claudio Sottile (segretario nazionale Filca Cisl), Mauro Franzolini (segretario nazionale Feneal Uil) e Tatiana Fazi (segretaria nazionale Fillea Cgil).
La vertenza del cementificio di Testi si propone come modello: ha aperto la strada a un apposito Protocollo, un modello di gestione delle crisi in cui territorio, istituzioni, sindacati e impresa lavorano insieme per ottenere tutela per gli operai e un futuro industriale del sito.
LA VICENDA
Il 13 ottobre 2020 i lavoratori del cementificio di Testi (75 diretti, un centinaio con l’indotto), a Greve in Chianti, hanno iniziato un presidio permanente davanti allo stabilimento, al Passo dei Pecorai, in protesta con la proprietà Buzzi Unicem denunciandone il disimpegno sul sito e il rischio chiusura. Non a caso, nel febbraio del 2021 Buzzi Unicem ha annunciato la chiusura del cementificio di Testi, con l’attivazione degli ammortizzatori sociali. Nel giugno del 2021, azienda e sindacati hanno siglato un accordo per dare tutele ai lavoratori, dai ricollocamenti agli incentivi all’esodo. Ad agosto 2021, nel Chianti è stato firmato un protocollo istituzioni-sindacati-categorie per ricollocare sul territorio i lavoratori (del cementificio Testi ma non solo) rimasti senza impiego, con l’obiettivo di creare patto per il lavoro nel bacino. A novembre 2021, è stato sottoscritto il protocollo per la riconversione e la riqualificazione dell’area di Testi Cementi tra Regione e i Comuni di Greve in Chianti e San Casciano Val di Pesa. A giugno 2022, quando 42 addetti erano già stati ricollocati o mandati in pensione, sempre i sindacati hanno firmato il primo accordo di transizione occupazionale con Arti-Regione: altri 12 mesi di Cassa integrazione per i circa 30 lavoratori rimasti, insieme a corsi di formazione, riqualificazione, orientamento, autoimprenditorialità. Ad ora, quasi tutti i lavoratori sono stati ricollocati o pensionati. Il presidio permanente è durato 349 giorni, in cui il territorio, il sindacato e le istituzioni non hanno mai lasciato soli i lavoratori nella lotta, offrendo grande solidarietà in tutti i modi, da portare ai manifestanti generi alimentari fino a organizzare iniziative in loco.
Fonte: Cgil Toscana e Firenze - Ufficio stampa
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