Questa mattina, davanti alla sede della presidenza della Regione Toscana in piazza Duomo a Firenze, è in corso la protesta dell’associazione Vita Indipendente Onlus contro il decreto dirigenziale n.17020 adottato dalla Regione lo scorso mese di luglio che, secondo i rappresentanti dell’associazione, toglie di fatto ai disabili il diritto alla vita indipendente.
Alla protesta ha voluto rispondere il Garante dei disabili del Comune di Fucecchio, Mariano Gasperini, che al contrario difende l’operato della Regione e dell’assessore regionale alle politiche sociali Serena Spinelli, pur nella consapevolezza di aver tracciato un percorso che adesso deve essere sostenuto ed implementato.
“La Toscana è una comunità regionale ambiziosa e rispettosa delle fragilità degli ultimi – commenta Mariano Gasperini -. Nel 2004 ha dato il via per prima in Italia ad un progetto per l’assistenza autonoma alle persone non autosufficienti ma capaci di autodeterminarsi, ed oggi rinnova questo impegno per renderlo permanente. Stiamo tutti collaborando affinché i disabili, le SdS e la Regione riescano ad essere pienamente soddisfatti di questo mutamento. Apprezzo la coerenza dell’assessore Spinelli – prosegue -, che pochi giorni fa spiegava come la Regione abbia avviato in modo concordato un complesso percorso che garantirà risorse ai progetti di vita fino al 2029, percorso che però richiede lavoro e sostegno. Una campagna informativa della Regione assicurerà a tutti gli interessati le stesse informazioni ed opportunità e da ottobre partiranno tutti i bandi dedicati a queste tematiche. Ovviamente è necessario fare massima attenzione all’applicazione di questi provvedimenti e la conferma dell’istituzione di un Osservatorio regionale entro la fine dell’anno, con la partecipazione delle associazioni di Vita Indipendente, al quale potranno venire esposte eventuali difficoltà di applicazione delle nuove procedure, va proprio in questa direzione. Inoltre, entro la fine del 2024, la Regione Toscana pubblicherà un’altra delibera per garantire alle SdS/ZD un graduale accompagnamento al nuovo sistema al fine di sopperire ad imprevisti e criticità nel passaggio, proprio nell’ottica della continuità assistenziale. Credo quindi – conclude – che il processo avviato in modo concordato vada sostenuto ed implementato. La complessità non ci spaventa: è la regola per sostenere concretamente chi spesso risulta invisibile”.
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