28 settembre Giornata internazionale per l’aborto libero e sicuro: il diritto all'aborto libero e sicuro è stato conquistato dalle lotte delle donne ma oggi è messo fortemente a rischio da scelte politiche sbagliate e dalle criticità del Servizio Sanitario Nazionale. La CGIL e tutte le strutture territoriali hanno inviato una lettera ai Presidenti di Regione, pur nella consapevolezza delle differenze che insistono sulle diverse realtà, per sollecitare il rispetto del diritto delle donne a una scelta libera e consapevole.
Segue il testo della lettera inviata, dalla segreteria Cgil Toscana e dal Coordinamento Donne Cgil Toscana, al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e all’assessore regionale alla salute Simone Bezzini.
“Gentilissimo Presidente,
in occasione del 28 settembre, Giornata internazionale per l’Aborto libero e sicuro, la CGIL nazionale ha promosso una campagna per chiedere la piena esigibilità di questo diritto conquistato dalle lotte delle donne e oggi fortemente messo in discussione sia da scelte politiche che dalle criticità in cui versa il SSN, su cui intendiamo sollecitare i Presidenti delle Regioni, pur consapevoli delle differenze che insistono sulle diverse realtà.
I consultori familiari risultano in tutto il territorio nazionale in numero nettamente inferiore rispetto a quanto stabilito dalla normativa, che prevede il target di uno ogni 20mila abitanti, e fanno i conti con la generalizzata carenza di personale, la mancata valorizzazione di tutte le professionalità sanitarie, sociosanitarie e sociali preposte alla tutela della salute delle donne e delle nuove generazioni.
I presidi ospedalieri dove si effettuano le IVG non garantiscono un’adeguata copertura nei territori e il pieno rispetto del diritto a una scelta libera e consapevole.
L’accesso all’aborto libero e sicuro nel nostro Paese, reso sempre più difficile, addirittura impossibile in molte strutture a causa della forte presenza di personale obiettore, sia negli ospedali che nei consultori, sta diventando sempre più un calvario che lascia trapelare una cultura punitiva e ostativa nei confronti delle donne e del loro corpo.
La CGIL da tempo chiede di garantire su tutto il territorio nazionale:
- l’accesso a un aborto libero e sicuro attraverso strutture e personale non obiettore in numero adeguato alle esigenze e alle caratteristiche geografiche dei diversi territori;
- tempistiche certe di pieno rispetto della volontà e della salute delle donne;
- il ricorso alle pratiche di IVG più sicure e meno invasive per il corpo delle donne attraverso l’adempimento della Circolare del Ministero della Salute dell’agosto del 2020 sull’Aborto farmacologico e il recepimento delle linee guida;
- il rispetto del target minimo di un consultorio pubblico ogni 20 mila abitanti;
- assunzioni del personale necessario per garantire i servizi di prossimità e la multidisciplinarietà;
- il divieto per le associazioni antiabortiste di entrare nelle strutture pubbliche dove si effettua la prima visita e l’accesso all’IVG per garantire la libera scelta delle donne.
Su queste richieste da tempo in Toscana ci confrontiamo ed abbiamo condiviso infine il percorso partecipato che ha portato alla emanazione da parte della Giunta degli Indirizzi regionali per le attività consultoriali di cui alla DGRT n.674 del 19/06/2023, apprezzandone i contenuti.
A distanza di oltre un anno dalla delibera, cogliamo questa occasione per evidenziare la necessità di avere un riscontro circa le attività demandate in particolare alle Aziende Sanitarie per l’attuazione degli indirizzi, a partire dai Piani di adeguamento ai contenuti della delibera, al relativo cronoprogramma e di conoscere se gli impegni di spesa, anche alla luce delle difficoltà di tenuta del SSR per il continuo, di fatto, definanziamento da parte del FSN, possano essere mantenuti.
Affinché il diritto all’aborto sicuro e libero sia garantito e alla scelta libera e consapevole, chiediamo inoltre un attento monitoraggio dei dati, con particolare attenzione all’incidenza del fenomeno dell’obiezione ed alla diffusione delle possibilità di effettuare l’aborto farmacologico nonché circa il rispetto del lodevole indirizzo della Giunta di tenere le associazioni antiabortiste fuori dai consultori.
La possibilità di potenziamento, così come delineate dalle linee di indirizzo, di servizi così fondamentali per la salute delle donne, in risposta ai bisogni di ogni età, delle donne migranti, della salute e del benessere dei giovani ragazzi e delle giovani ragazze della nostra regione, passa anche attraverso un grande investimento negli operatori e nelle operatrici della salute con le loro diverse e tutte necessarie professionalità ed è per questo che anche la battaglia per la difesa e l’implementazione dei consultori, con la Toscana portatrice di una importante tradizione, va tenuta insieme alla rivendicazione più generale di maggiori investimenti nella sanità pubblica. Certi di un vostro riscontro e dell’impegno nel portare ad ogni livello queste richieste, cordiali saluti”
Firmato: Segreteria CGIL Toscana, Coordinamento Donne CGIL Toscana
Ufficio Stampa Cgil Toscana e Firenze
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