"Un’altra partita - Comunità in campo": la manifestazione dedicata allo sport per tutti

Un’altra partita – Comunità in campo, è il titolo della manifestazione promossa da Fondazione Livorno e realizzata in collaborazione con enti e partner del territorio che, da molti anni, organizzano sul territorio iniziative sportive per favorire la riabilitazione fisica e psichica di bambini e adulti con disabilità o fragilità economico-sociale.

Il programma di queste quattro giornate di sport, gioco, inclusione e riflessione è stato illustrato stamani durante una conferenza stampa da:

Luciano Barsotti Presidente Fondazione Livorno

Andrea Raspanti Assessore alle Politiche Sociali Comune di Livorno

Giovanni Giannone Comitato Regionale Toscana Coni, delegato provinciale Livorno

Nel settembre 2023 la pratica sportiva è stata inserita nella Carta costituzionale, quindi lo sport festeggia questo suo primo compleanno con il riconoscimento del suo valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico. A trasformare questo principio in diritto garantito sono le oltre 120mila organizzazioni di promozione sportiva che ogni giorno lavorano per renderlo accessibile per tutti.

È per questo motivo che la dodicesima Giornata Europea delle Fondazioni, promossa da Acri e Assifero tra il 23 settembre e il 1° ottobre, è stata dedicata allo sport sociale e inclusivo, e presenterà oltre 130 progetti sul tema e sostenuti dalle Fondazioni di tutta Italia, con l’obiettivo di favorire l’attività sportiva di giovani, anziani, persone con disabilità, migranti, detenuti. Il calendario eventi nazionale è consultabile sul sito www.unaltrapartita.it.

La manifestazione di Fondazione Livorno si apre venerdì 27 settembre al campo scuola “Renato Martelli”, con un vero e proprio girotondo di attività come basket in carrozzina, atletica, bocce, percorsi ad ostacoli e altre discipline sportive pensate per i ragazzi con bisogni speciali, insieme agli studenti delle scuole. Un mare di sport per tutti in programma anche sabato 28 al Moletto “Nazario Sauro”, con dimostrazioni di sup, canottaggio, remoergometro, e uscite in mare su imbarcazioni accessibili a persone con fragilità e mobilità ridotta. Lunedì 30 altro appuntamento acquatico alla piscina comunale “Alessandra Neri”, con gli studenti, per giocare e nuotare insieme, imparando anche le tecniche di salvamento in acqua. Le iniziative si chiudono martedì primo ottobre al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, con un convegno alla presenza di istituzioni, esperti, atleti, studenti e genitori per parlare di sport e integrazione.

Se le prime tre giornate saranno dedicate all’inclusività e all’accessibilità dello sport, il convegno di martedì primo ottobre sarà l’occasione per estendere la riflessione al cosiddetto drop out sportivo, che riguarda in particolare i giovani.

Il fenomeno sociale di abbandono dell’attività sportiva è infatti drammaticamente in crescita e l’Italia è in testa alle classifiche mondiali per indice di sedentarietà (siamo al 4° posto tra gli adulti e al 1° tra i minori). Pare infatti che l’uso sfrenato di internet e dei social network, insieme alle restrizioni imposte dal Covid abbiano estremamente influito sulla riduzione del tempo dedicato alla pratica sportiva. Anche in una città tradizionalmente sportiva come Livorno, il fenomeno sta raggiungendo proporzioni allarmanti. Molti fattori incidono purtroppo sull’allontanamento dei giovani dallo sport: i costi eccessivi di corsi e attrezzature tecniche, l’atteggiamento spesso poco incoraggiante della famiglia, l’incapacità di gestire l’ansia da prestazione o la “sconfitta”, l’uso compulsivo e smisurato degli smartphone e dei video-game...

Tutto ciò porta i giovani a privarsi di uno strumento estremamente importante per tutti gli aspetti della crescita. Lo sport fa bene al corpo e la ridotta frequentazione di palestre e campi sportivi favorisce l’insorgere di patologie legate alla sedentarietà, come l'obesità o l'ipertensione. Ma lo sport è anche medicina per la mente e scuola di vita: aiuta a sviluppare resilienza, a perseguire obiettivi nel pieno rispetto dell’avversario o del compagno, a coltivare sane interazioni sociali, è uno stimolo a migliorarsi e, in generale, a superare sé stessi.

Fondazione Livorno è al fianco delle organizzazioni del Terzo settore che promuovono lo sport come strumento di inclusione, partecipazione e benessere. Partner della manifestazione per la realizzazione delle quattro giornate della manifestazione, sono infatti il CONI (Comitato Regionale Delegazione Livorno), le associazioni Zenith, Sport Insieme Livorno, Progetto Filippide, Sportlandia Livorno, Circolo Nautico Livorno, Toscana Disabili Sport, Centro San Simone – Gli amici di tutti, Happy Wheels, e la cooperativa sociale Thisintegra. La manifestazione beneficia inoltre del patrocinio di Comune di Livorno, Provincia di Livorno, CONI e Consulenti del Lavoro di Livorno, e della preziosa collaborazione dell’Ufficio Scolastico Provinciale.

La manifestazione di Fondazione Livorno si apre venerdì 27 settembre al campo scuola “Renato Martelli”, con un vero e proprio girotondo di attività come basket in carrozzina, atletica, bocce, percorsi ad ostacoli e altre discipline sportive pensate per i ragazzi con bisogni speciali, insieme agli studenti delle scuole. Un mare di sport per tutti in programma anche sabato 28 al Moletto “Nazario Sauro”, con dimostrazioni di sup, canottaggio, remoergometro, e uscite in mare su imbarcazioni accessibili a persone con fragilità e mobilità ridotta. Lunedì 30 altro appuntamento acquatico alla piscina comunale “Alessandra Neri”, con gli studenti, per giocare e nuotare insieme, imparando anche le tecniche di salvamento in acqua. Le iniziative si chiudono martedì primo ottobre al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, con un convegno alla presenza di istituzioni, esperti, atleti, studenti e genitori per parlare di sport e integrazione.

Se le prime tre giornate saranno dedicate all’inclusività e all’accessibilità dello sport, il convegno di martedì primo ottobre sarà l’occasione per estendere la riflessione al cosiddetto drop out sportivo, che riguarda in particolare i giovani.

Il fenomeno sociale di abbandono dell’attività sportiva è infatti drammaticamente in crescita e l’Italia è in testa alle classifiche mondiali per indice di sedentarietà (siamo al 4° posto tra gli adulti e al 1° tra i minori). Pare infatti che l’uso sfrenato di internet e dei social network, insieme alle restrizioni imposte dal Covid abbiano estremamente influito sulla riduzione del tempo dedicato alla pratica sportiva. Anche in una città tradizionalmente sportiva come Livorno, il fenomeno sta raggiungendo proporzioni allarmanti. Molti fattori incidono purtroppo sull’allontanamento dei giovani dallo sport: i costi eccessivi di corsi e attrezzature tecniche, l’atteggiamento spesso poco incoraggiante della famiglia, l’incapacità di gestire l’ansia da prestazione o la “sconfitta”, l’uso compulsivo e smisurato degli smartphone e dei video-game...

Tutto ciò porta i giovani a privarsi di uno strumento estremamente importante per tutti gli aspetti della crescita. Lo sport fa bene al corpo e la ridotta frequentazione di palestre e campi sportivi favorisce l’insorgere di patologie legate alla sedentarietà, come l'obesità o l'ipertensione. Ma lo sport è anche medicina per la mente e scuola di vita: aiuta a sviluppare resilienza, a perseguire obiettivi nel pieno rispetto dell’avversario o del compagno, a coltivare sane interazioni sociali, è uno stimolo a migliorarsi e, in generale, a superare sé stessi.

Fonte: Fondazione Livorno



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