Suicidio assistito: ascoltate le Asl toscane

All’esame della commissione Sanità l’iniziativa di legge popolare presentata dall’associazione “Luca Coscioni”


La commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd), è al lavoro sul testo di una proposta di iniziativa popolare, presentata su iniziativa dell’associazione “Luca Coscioni”, dal titolo "Procedura e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte Costituzionale n. 242/2019”.

Questa mattina si sono svolte le audizioni dei direttori generali delle Aziende Usl della Toscana sulla proposta di legge e, inoltre, sulle procedure organizzative attivate per dare seguito alla sentenza della Corte Costituzionale n. 242/2019.

“In mancanza di una legge nazionale – ha spiegato il presidente Sostegni – vogliamo sapere come le aziende sanitarie abbiano dato attuazione a quelle che sono le ultime sentenze in materia, e quali siano gli iter procedurali stabiliti; inoltre chiediamo considerazioni e osservazioni da parte degli addetti ai lavori sul testo di legge di iniziativa popolare presentato al Consiglio regionale”.

I rappresentanti delle Asl Toscana Nord-Ovest, Sud-Est e Centro hanno spiegato che, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale del 2019 e, più recentemente, della sentenza 135 del 2024, sono state approntante delle procedure che, a parte alcune differenze, ripercorrono le stesse linee.

Rispettando i requisiti fissati dalla sentenza della Corte del 2019 (patologia irreversibile, sofferenze fisiche o psicologiche che la persona reputa intollerabili, trattamenti di sostegno vitale che mantengono in vita il paziente, consenso libero e consapevole), si attivano dei percorsi per cui, dopo la richiesta da parte del paziente, la si trasmette alla Commissione aziendale deputata e al Comitato etico che devono effettuare una prima visita all’interessato e concludere gli adempimenti in tempi stretti. Le Commissioni aziendali comprendono vari specialisti che valutano e verificano i requisiti e propongono al paziente un’offerta di cure alternative. Verificano inoltre le modalità proposte per realizzare l’atto finale, che devono evitare abusi a personale vulnerabili, garantire la dignità della persona ed evitare sofferenze. Le Aziende, è stato sottolineato, non garantiscono la messa in atto dell’aiuto alla morte in quanto tale prestazione non può intendersi ricompresa negli attuali compiti attribuiti al Sistema sanitario nazionale. Deve essere il paziente a pensarci. Da parte dell’azienda Sud-Est è stata però sottolineata la volontà di aiutare concretamente i pazienti ad operare le scelte necessarie. Infine, la Commissione, acquisito il parere del Comitato etico che non è vincolante, prende la decisione che deve essere all’unanimità di tutti i componenti.

Da parte dei rappresentanti delle Asl è stato sottolineato come in carenza di legge ci si trovi davanti ad alcune criticità, ed è dunque necessario che la Regione intervenga con una legge, dato che il legislatore nazionale non risponde. “Esistono dei diritti che la Corte Costituzione ha riconosciuto – hanno spiegato – e che devono essere perfezionati attraverso la normativa”.

Per quanto riguarda la proposta di legge di iniziativa popolare presentata, sono state avanzate alcune osservazioni circa l’opportunità di inserire il coordinamento da parte di un medico legale e di portare a ventotto i giorni, anziché venti, il limite temporale per il perfezionamento della procedura. La proposta di legge, lo ricordiamo, ha l’obiettivo di garantire alle persone malate che intendono accedere al suicidio assistito la necessaria assistenza sanitaria “nel rispetto dei principi stabiliti dalla sentenza della Corte Costituzionale 242 del 2019, garantendo che il diritto all’erogazione del trattamento è individuale e inviolabile, e che non può essere limitato, assoggettato a condizioni o altre forme di controllo ulteriori e diverse da quelle previste dalla proposta di legge”. Inoltre, oltre a individuare i requisiti di accesso alla pratica, il testo prevede l’istituzione di una Commissione medica multidisciplinare nelle Asl, dispone che le strutture sanitarie debbano garantire il supporto, l’assistenza e i mezzi necessari al completamento della procedura, disciplina la procedura e i tempi (complessivamente venti giorni), prevede la gratuità delle prestazioni sanitarie.

Anche da parte dell’Ordine dei medici è stato sottolineato come ci sia stata un’evoluzione deontologica, come sia necessario dare sostegno fino in fondo alle persone nell’ottica della cessazione delle sofferenze, che di conseguenza ci sia necessità di una legge che può essere fatta in sede regionale, rispettando l’adesione dei medici su base volontaria.

Numerose le domande e le osservazioni da parte dei commissari. L’esame da parte della Commissione, ha spiegato Sostegni, continuerà nelle prossime settimane, quando saranno ascoltati nel merito alcuni esperti costituzionalisti.

Fonte: Ufficio Stampa



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