Il 1° Settembre 1944 Santa Croce sull'Arno e Staffoli vennero liberate dall'occupazione nazifascista e ieri, a 80 anni esatti da quegli eventi, si sono svolte le dovute celebrazioni da parte dell'amministrazione comunale. Il sindaco Roberto Giannoni, il presidente dell'Anpi di Santa Croce sull'Arno, Osvaldo Ciaponi, e le altre autorità presenti hanno iniziato queste celebrazioni cariche di significato per la ricorrenza, da piazza Martiri della Libertà ai Giardini sull'Arno, dove hanno deposto corone al monumento ai caduti e al cippo ai caduti della Resistenza. Qui hanno avuto luogo gli interventi del sindaco Giannoni, del presidente dell'Anpi e dello storico locale Valerio Vallini, in rappresentanza dell’Istituto storico di Lucca.
“La Liberazione - ha detto il primo cittadino - è un evento straordinario che per noi ha segnato la fine della guerra come sottolineò Carisio Barontini. Purtroppo le truppe nazifasciste si lasciarono dietro la devastazione e la morte. Proprio perché eventi come la guerra e la caduta della democrazia non si ripetano più oggi è giusto ricordare quegli episodi e ciò che comportarono questo è il vero valore della memoria”.
Osvaldo Ciaponi come presidente della locale sezione dell'Anpi ha detto: “Questa riva destra dell'Arno fu la prima porzione di suolo di Santa Croce su cui arrivarono le truppe degli Alleati e con esse la libertà mettendo definitivamente fine al feroce ventennio di dittatura fascista che aveva portato l'Italia nel baratro della guerra nell'onta delle leggi razziali. A Santa Croce la libertà fu instaurata a seguito di una storia densa e importante di lotta e di resistenza partigiana”.
Ciaponi ha poi ripercorso le tappe della resistenza, dallo sciopero del 3-4 marzo '44 alla fame, fino alle violenze e agli atti di repressione della milizia della repubblica di Salò. Tra i tributi di sangue più significativi Ciaponi ha ricordato Alberto Dani e Remo Bertoncini, giovani ventenni del territorio che scelsero di resistere all'arruolamento nelle formazioni di Salò.
Il presidente dell’Anpi poi ha ricordato le altre persone del territorio che morirono in quegli anni per mano dell'invasore: Il giovane parroco di Staffoli, don Aldo Bongi che aveva sostenuto sfollati e partigiani. Ascanio Masini (morto bambino) e Spartaco Vallini, Silvano Cansani, i fratelli Pallesi.
Valerio Vallini storico, esperto di quei giorni e dell'età contemporanea ha ricordato i fatti che precedettero la liberazione di Santa Croce sull'Arno. Un resoconto puntuale e significativo che naturalmente ha coinvolto tutto il territorio, non potendo di fatto il primo settembre di Santa Croce prescindere dai fatti del resto del Valdarno e del Comprensorio.
Nel corso delle celebrazioni stata ricordata anche la figura del soldato americano Frederick Olson, caduto durante la liberazione di Santa Croce sull’Arno. In largo Genovesi infatti è stato deposto un mazzo di fiori alla targa commemorativa dedicata a questo militare statunitense. Alla celebrazione è intervenuta anche una rappresentante del Cimitero americano dei Falciani.
A Staffoli, che invece venne liberata sempre il primo settembre dalle truppe brasiliane in Italia con gli alleati, si sono svolte le celebrazioni, dove era presente il sindaco Giannoni, con la deposizione di un mazzo di fiori alla Lapide dei caduti in piazza Panattoni e la corona di alloro al Parco della rimembranza.
Fonte: Ufficio Stampa
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