Multiutility e quotazione in Borsa. La posizione del sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti in una lettera aperta agli organi di informazione.
"In questi giorni d’estate si dibatte una questione di fondamentale importanza per le nostre comunità, la discussione sulla futura gestione dei servizi pubblici locali. Mi sento in dovere di prendere posizione, lungi dalle decantate uscite in ottica di riposizionamento politico ma come primo cittadino di una comunità coerente che, dal referendum sull’acqua pubblica del 2011 alle varie prese di posizione della maggioranza consiliare, ha sempre posizionato Carmignano in prima linea a tutela dei beni comuni", ha esordito il Sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti.
I 3 punti fondamentali per il Sindaco
1- la ripubblicazione del servizio idrico integrato: l’acqua, il cui carattere è quello del monopolio naturale, non può e non deve essere trasformata in gestione privata, da piegare alle logiche della finanza.
Ridurre le perdite e gli sprechi, garantire la qualità dell’acqua, migliorare e potenziare le infrastrutture e contribuire alla sensibilizzazione sull’uso corretto e consapevole dell’acqua in ogni settore (considerati l’aumento dei fenomeni di siccità e il cambiamento climatico): queste secondo me sono le priorità da perseguire per il servizio idrico toscano;
2- lo sviluppo della Multiutility: il fine deve essere il miglioramento della gestione dei servizi pubblici (acqua, rifiuti, energia), a garanzia dell’universalità e della qualità del servizio, per questo deve avvenire con proprietà e gestione interamente pubblica. Si è detto che la Borsa è solo uno strumento e non il fine, ma la pratica e gli innumerevoli esempi da cui attingere, non l’ideologia come affermato dai detrattori, dimostrano che non è assolutamente così. La borsa è lo strumento con cui gli investitori vogliono veder remunerati i propri investimenti ed il più velocemente possibile, altrimenti migrano altrove. Finanziare mediante quotazione in borsa cambia i paradigmi di gestione aziendale, il fine diventa la redditività e la remunerazione dei dividendi per gli azionisti nel breve periodo, concetti incompatibili per l’acqua e tutti quei servizi essenziali che devono essere funzionanti e garantiti senza clausole legate al profitto economico;
3- un nuovo modello pubblico di gestione dei servizi essenziali: questa è la vera sfida. Per anni la politica e gli amministratori pubblici hanno appaltato, al mercato e alla finanza, le decisioni puramente politiche che sono alla base della società in cui vogliamo vivere. La politica deve riprendersi con forza la libertà di perseguire e scegliere per il bene di tutti i suoi cittadini. Contrariamente ad aziende e mercati finanziari, la politica non ha nel suo mandato quello di generare profitto ma piuttosto di organizzare ed erogare buoni servizi. E dire che in Italia quando si parla di pubblico non abbiamo avuto solo “carrozzoni”, siamo il Paese di Enrico Mattei e altri manager pubblici lungimiranti, siamo il Paese che è stato capace di portare servizi essenziali nei posti più remoti e allo stesso tempo di creare infrastrutture pubbliche fondamentali per la competitività industriale. Serve la volontà di passare dallo stereotipo del “privato efficiente” a quella delle “buone pratiche”, a Milano ad esempio, il servizio idrico è pubblico e funziona bene, in Veneto ci sono realtà nella gestione dei rifiuti fra le più virtuose d’Europa.
Le dichiarazioni finali del Sindaco Edoardo Prestanti
"Un grande soggetto pubblico poi, ha tutte le potenzialità sia per trovare le risorse necessarie per sostenere un piano industriale di lungo periodo, ma deve avere anche la capacità di far ricorso a strumenti innovativi come gli hydrobond.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a troppo poco coraggio politico e solo sporadiche prese di posizione di singoli esponenti che si sono espressi a difesa di un’idea diversa e nell’interesse del bene comune. La vera novità politica attuale, è la nascita di un nuovo fronte dei beni comuni, che va dal segretario regionale Pd Fossi, al sindaco di Sesto Fiorentino Falchi, al segretario regionale Cgil Rossi, fino al M5S.
Non più soltanto comitati cittadini ma un numero crescente di persone che vogliono lavorare per costruire un futuro dove la gestione dei servizi pubblici locali è della politica con mandato popolare e non della finanza, che si muove solo per interessi privati. Un futuro dove si parla soltanto di migliorare i servizi ai cittadini e non i dividendi per gli azionisti.
Insomma, come direbbe Paola Cortellesi nel suo ultimo bellissimo film, “C’è ancora domani”»."
Fonte: Ufficio Stampa
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