Sono cento le medaglie olimpiche per Livorno, Salvetti: "Dna labronico speciale"

Luca Salvetti, sindaco di Livorno

Livorno ha raggiunto il traguardo delle cento medaglie olimpiche. I giochi di Parigi ci hanno regalato altri successi come accaduto nelle precedenti edizioni. A questo proposito il sindaco Luca Salvetti ha condiviso una sua riflessione sulle medaglie, sul valore dello sport per i livornesi e sulla bontà degli impianti sportivi della città.

“Il traguardo delle cento medaglie olimpiche Livorno lo ha tagliato. Qualcuno dice grazie ad Andy Diaz, il triplista cubano che ha fatto della nostra città il suo punto di riferimento. Qualcun altro pensa a Simone Alessio, l’atleta del taekwondo nato a Livorno e poi trasferitosi in Calabria. Altri ancora pensano a Sara Fahr, la pallavolista nata in Germania e cresciuta a Piombino, in provincia di Livorno. Resta comunque la certezza del fatto che Parigi 2024 permette alla città più medagliata d’Italia di raggiungere e superare un traguardo incredibile. Pensate: se guardiamo al medagliere storico che vede dominare gli Stati Uniti con oltre 3000 medaglie davanti a Urss e Cina, l’Italia conta 925 medaglie e tra questi successi sportivi sono 101 i/le livornesi che hanno conquistato il diritto di mettersi al collo una medaglia olimpica. Un dato sorprendente che fa stropicciare gli occhi e che conferma come il “dna labronico” abbia qualcosa di speciale.
Pensate che anche la prima medaglia olimpica vinta a Parigi nel 1900 sembra tingersi d’amaranto. Infatti, per molti il cavalliere Trissino, ufficialmente argento negli sport equestri, altro non era che Federico Caprilli sotto mentite spoglie, abile ad aggirare un divieto impostogli poche settimane prima dei giochi. Ma se questa storia rimarrà sempre un mistero, non sono invece misteri i trionfi in serie di Nedo Nadi nella scherma, gli incredibili argenti di Los Angeles e Berlino dei fantastici Scarronzoni nel canottaggio, i trionfi in serie e in generazioni diverse della famiglia Montano, di Scuri, Curletto e Baldini nella scherma, i podi di Detti nel nuoto, dei calciatori Magnozzi, Pitto e Chiellini, di Agamennoni nel Canottaggio, di Franco Nenci nel pugilato, il primo posto di Lucchetti nella ginnastica e gli ori arrivati dalla provincia come quelli di Giulia Quintavale e Paolo Bettini. Insomma una galleria di livornesi che ai giochi di Olimpia hanno saputo essere assoluti protagonisti in 128 anni di storia. Si tratta quasi sempre di atleti e atlete che oltre a vincere hanno vissuto storie uniche, fatte di passione, eventi rocamboleschi, cadute e risalite, epiloghi tristi e trionfi epici. Insomma vite sportive mai banali che alla fine sono riuscite ad affascinare intere generazioni di giovani che hanno a loro volta alimentato un bacino incredibilmente numeroso di praticanti.
Ma perché Livorno è così particolare e unica nel panorama dello sport?
Semplice. Per le strade, nei parchi, sul mare, in ogni luogo la città ha espresso ed esprime competizione. Sembra quasi che il livornese sia nato per sfidare gli altri e se stesso in una continua ricerca di migliorarsi e migliorare le proprie prestazioni. La vocazione nasce nelle famiglie, viene spesso alimentata anche dall’impostazione delle attività educative cittadine, trae forza dalla qualità delle società presenti sul territorio, dagli allenatori e dai dirigenti di ogni compagine e in ogni disciplina. La pratica ampia e frequente ha un alleato anche nel clima, visto che Livorno è la città del centro Italia che in media registra il maggior numero giornate di sole nell’arco di un anno, cosa che indubbiamente favorisce allenamenti e gare.
La dimensione di “Livorno città dello sport” è poi consolidata anche dagli investimenti che sono stati fatti nel tempo sulle strutture sportive, numerose e di livello eccelso. Quattro Palazzetti, tre piscine, lo stadio di calcio, un campo scuola, uno stadio da baseball, l’ippodromo più antico d’Italia, un numero elevato di campi di calcio, di piste di pattinaggio, decine di palestre scolastiche e non, e uno spazio naturale lungo il mare per correre e allenare corpo e mente. Su tutto questo patrimonio negli ultimi anni è stato avviato anche un articolato piano di recupero, riqualificazione e ammodernamento. Investimenti importanti, progetti, gare di appalto e lavori ultimati, avviati o pronti ad iniziare. Se vogliamo continuare questa incredibile serie di vittorie olimpiche, a cui si aggiungono titoli mondiali ed europei fino ad arrivare ad oltre 600, non possiamo accontentarci. Dobbiamo continuare a mettere insieme, spirito labronico, doti fisiche, talento, capacità organizzative e strutture all’altezza di nuove sfide.
Facendo così, non solo continueremo a collezionare medaglie e grandi imprese sportive, ma soprattutto continueremo a trasmettere alle nuove generazioni lo stile di vita e i valori universali, propri della nostra città”.

Fonte: Comune di Livorno - Ufficio stampa

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