80° Anniversario della Strage Nazista di Castel dei Gironi: cerimonia in ricordo delle vittime


Venerdì 9 agosto 2024 alle ore 18.30 a Castel dei Gironi (Montemagno) l'Amministrazione comunale promuove come ogni anno la cerimonia in ricordo dei giovani Mario Innocenti, Gino Bracali e Giordano Cappellini, in occasione dell’80° anniversario della loro uccisione per mano nazista. La cerimonia, presieduta dal sindaco di Quarrata Gabriele Romiti, consiste nella deposizione della corona di alloro sulla lapide in ricordo delle vittime, accompagnata dall'esecuzione del Silenzio e da alcuni interventi istituzionali. La commemorazione vuole ricordare la strage nazista compiuta il 9 agosto 1944: i militari tedeschi arrivarono a Montemagno dove uccisero a sangue freddo Gino Bracali, incapace di intendere e di volere, che non aveva risposto a una squadra tedesca su dove fosse diretto. La sera dello stesso giorno furono catturati cinque giovani sfollati (Aldo Baldi di Pistoia, Aldo Palandri di Prato, Albano Vallecchi, Icilio Pecorini e Angelo Burchietti di Montemagno) e portati alla fattoria Poggi Banchieri a Santonuovo, dove furono interrogati e torturati. Questi negarono ogni accusa di partigianeria dicendo che si erano nascosti solo per non essere deportati. Grazie però alla mediazione dell’interprete Maggetta Contrucci e di un sergente tedesco, evitarono la fucilazione e furono mandati nell'empolese ai lavori forzati alla Todt (OT in tedesco Organisation Todt, fu un ente di costruzioni che operò dapprima nella Germania nazista e poi in tutti i paesi occupati dalla Wehrmacht, le forze armate tedesche). Sempre la sera del 9 agosto 1944 i tedeschi circondarono con varie autoblindo l’abitato di Castel dei Gironi. Dopo aver fatto uscire donne e bambini, distrussero tutte le quattordici case del borgo. Giordano Cappellini, di 19 anni, fu ucciso a mitragliate mentre cercava di arrendersi e di mettere in salvo (passando per i tetti) Mario Innocenti, di 36 anni, che era malato. Quest'ultimo fu poi barbaramente finito a bastonate da un soldato polacco precedentemente infiltratosi nella formazione partigiana "Comunista n.1". Il corpo di Giordano Cappellini rimase a terra per giorni su ordine dei nazisti che impedirono a chiunque di avvicinarsi. Fu grazie alla mamma, partita da Barba con un barroccio, che fu possibile dargli degna sepoltura. Pochi giorni dopo, il 12 agosto 1944, sempre nei pressi di Montemagno, si udirono altri spari, ma nessuno osò indagare. Secondo le ricostruzioni del parroco Leonello Leoncini (che fu avvisato da un biglietto anonimo del ritrovamento di un cadavere) gli spari uditi furono quelli che uccisero Carlo Bernardoni, partigiano di 18 anni, originario di Modena.

“Ricordare ciò che è accaduto è il punto di partenza per costruire una società più giusta – commenta il Sindaco di Quarrata Gabriele Romiti – Siamo qui oggi per rendere merito a tutte quelle persone che hanno lottato per la nostra libertà, a costo della loro vita. E’ grazie alla Resistenza se oggi viviamo in un Paese libero e democratico. Questa straordinaria conquista non può essere rimossa né cancellata. I valori per cui lottarono e sacrificarono la loro vita Mario, Gino e Giordano sono gli stessi dei quali ci dobbiamo far portavoce oggi, proseguendo la loro eredità morale, civile e politica”.

Testo della lapide:
nelle ore più tragiche ed angosciose/della nostra storia/quando anche questa cara terra/affermando già la cooperazione /partigiana/alla grande guerra di liberazione/gemeva sotto l'incubo della tirannide/e delle più feroci razie teutoniche/i giovani/innocenti mario e bracali gino/di montemagno/e cappellini giordano/della ferruccia/fra l'8 e il 9 agosto del 1944/allorche' anche questo antico castello/di corneto gironi/veniva dato barbaramente alle fiamme/cadevano vittime lacrimate/del piombo nemico/perché il generoso sacrificio/delle tre vittime innocenti/non fosse dimenticato/il popolo di montemagno/con mesto rimpianto/pose questa memoria

Fonte: Comune di Quarrata - Ufficio Stampa

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