Toscana Aeroporti ha esternalizzato da tempo il servizio di sicurezza, che è svolto da circa 200 lavoratori tra i due aeroporti di Pisa e Firenze. Sono i lavoratori indispensabili per i controlli ai varchi, bagagli, e per tante altre attività legate alla sicurezza all’interno degli aeroporti. Oggi siamo alla scadenza dell’affidamento degli attuali servizi, e nonostante la richiesta di incontro per fare una contrattazione di anticipo rispetto alla nuova gara, nessuna risposta è arrivata da Toscana Aeroporti.
Ci preme ricordare che la Legge Regionale 18/2019 individua come elemento essenziale il mantenimento dell’occupazione negli appalti e la sua qualità, favorendo la contrattazione di anticipo già codificata in sanità come in altri ambiti della Regione, così come il nuovo codice degli appalti (DLGS 36/2023) impone la tutela occupazionale e la definizione nei bandi di gara del CCNL da applicare in relazione al servizio da svolgere; in aggiunta c’è il Decreto 34 del 2020 che definisce l’applicazione contrattuale per chi opera all’interno degli aeroporti e la parità retributiva.
Toscana Aeroporti ha un suo codice etico in cui richiama il rispetto della normativa sugli appalti; perché allora non vuole un confronto per definire tutele occupazionali e condizioni di lavoro?
I lavoratori sono preoccupati per il loro futuro, tanto che è stato aperto lo stato di agitazione per gli addetti alla sicurezza presso l’aeroporto Galileo Galilei di Pisa.
Una società come Toscana Aeroporti, partecipata anche da Regione Toscana e Comune di Pisa, non può sottrarsi al confronto sindacale sulle condizioni di lavoratori e lavoratrici che col loro lavoro permettono il funzionamento degli aeroporti.
Fonte: Cgil Toscana e Firenze - Ufficio Stampa
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