Prof delle superiori vende integratori online senza autorizzazione dal ministero: maxi-multa

Una professoressa delle scuole superiori della provincia di Pistoia è stata sanionata dalla guardia di finanza perché svolgeva un'attività lavorativa secondaria senza le prescritte autorizzazioni. Nello specifico si era dedicata alla vendita online di integratori alimentari per conto di una società del Nord Italia senza chiedere l'autorizzazione al Ministero dell'Istruzione e del Merito.

Con questo doppio lavoro non autorizzato, svolto via internet, la docente aveva percepito indebitamente quasi 10mila euro di provvigioni che, per legge, dovrà ora versare  all’Amministrazione di appartenenza e saranno destinati ad incrementare il relativo fondo di produttività. Parallelamente, all’azienda che le aveva conferito l’incarico non autorizzato sono state comminate sanzioni amministrative, già dalla stessa pagate, per circa 2.500 euro.

Secondo la legge, infatti, i dipendenti pubblici non possono svolgere incarichi retribuiti che non siano stati conferiti o autorizzati dall'Amministrazione di appartenenza. In questo caso, la docente, avendo un contratto a tempo pieno, avrebbe dovuto richiedere la preventiva autorizzazione. Ciò in quanto l’esercizio a scopo di lucro di attività estranee ai doveri d’ufficio deve essere oggetto di un’apposita valutazione da parte del datore di lavoro pubblico, che tenga conto sia della specifica professionalità, che dei possibili profili di incompatibilità, in un’ottica di salvaguardia dell’imparzialità della Pubblica Amministrazione.

L’attività rientra nell’alveo dei costanti e proficui rapporti di collaborazione da tempo intrattenuti tra la Guardia di Finanza e l’Ispettorato per la Funzione Pubblica, ai sensi del Protocollo d’intesa stipulato nel 2018 con il Ministro della Pubblica Amministrazione, che prevede, tra l’altro, il qualificato contributo del Corpo all’esecuzione dei controlli sul rispetto della disciplina degli incarichi e del cumulo di impieghi nel settore pubblico.

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