Tante le ricerche presentate dai giovani diabetologi pisani al congresso dell’American Diabetes Association che si è tenuto a Orlando, in Florida, e cui hanno partecipato oltre 14mila delegati, provenienti da tutto il mondo. Dei dodici centri di ricerca italiani presenti il gruppo pisano - assieme a quello del policlinico Gemelli di Roma - ha proposto ai congressisti il maggior numero di contributi scientifici.
“I risultati che i nostri giovani ricercatori, medici e biologi, hanno discusso al meeting - sottolinea Piero Marchetti, direttore dell’unità operativa Diabetologia e malattie metaboliche dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana e ordinario di endocrinologia del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università di Pisa - testimoniano l’intensa attività di ricerca clinica e preclinica che tutto il nostro gruppo, grazie anche a collaborazioni con altri centri e istituti locali, nazionali e internazionali, sta portando avanti nell’ambito della fisiopatologia e delle manifestazioni cliniche del diabete mellito, condizione che nel mondo affligge ormai quasi 600 milioni di persone, causa molteplici complicanze acute e croniche, e si associa a costi socio-sanitari elevatissimi”.
Ecco i nomi delle relatrici e, in estrema sintesi, il tema delle loro ricerche: Mara Suleiman (il ruolo di una mutazione particolare nel gene PTPN22 sulla funzione delle beta cellule); Marta Tesi (la dimostrazione della reversibilità del danno determinato sulle cellule beta da condizioni di stress infiammatorio e metabolico); Monia Garofolo (l’importanza della presenza nelle urine di un particolare marcatore per individuare i diversi tipi di danno renale indotto dal diabete); Fabrizia Citro (nuovi parametri per il monitoraggio della glicemia in gravidanza) e Milena Scopelliti (l’importanza del diabete e del prediabete nelle persone che necessitano di trapianto di fegato).
Fonte: AOU Pisa
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