Violenza sessuale a lavoro, Cgil Prato Pistoia parte civile al processo

La Camera del Lavoro e la Filctem Cgil Prato Pistoia ammesse come parti civili, per la prima volta in Italia, in un processo per violenza sessuale. Il sindacato di piazza Mercatale e l’organizzazione dei lavoratori manifatturieri si erano costituiti parte civile in un procedimento nei confronti del titolare di un’impresa, imputato “perché mediante abuso dell’autorità derivante dalla sua posizione di datore di lavoro e con violenza” e con “atti idonei e diretti”, costringeva “in modo non equivoco” una dipendente a subire violenza sessuale sul luogo di lavoro.

Il procedimento è nato in seguito alla presentazione della querela da parte della lavoratrice, con la Cgil di Prato e la Filctem Cgil Prato Pistoia che, supportate dall’avvocata Amelia Vetrone, decisero a maggio di costituirsi parti civili davanti al giudice per l’udienza preliminare. Nelle motivazioni a sostegno della costituzione di parte civile si richiamava non soltanto la rappresentatività della Cgil a tutela dei lavoratori, ma anche come il reato contestato “abbia danneggiato anche l’onorabilità e la personalità della Camera del Lavoro di Prato e della Filctem”, poiché la vicenda dalla quale è scaturito il procedimento penale “si ripercuote sulla credibilità e il prestigio delle due costituende parti civili che costantemente, quotidianamente pongono l'attenzione sulla sicurezza nell'ambito lavorativo anche e soprattutto con riferimento alla discriminazione di genere”.

Un’attività sindacale, è scritto ancora nell’atto di costituzione, firmato dal segretario generale della Camera del Lavoro Lorenzo Pancini e dal segretario generale della Filctem Cgil Prato Pistoia Juri Meneghetti, che trova legittimazione giuridica nell’articolo 1 dello statuto della Cgil “un’organizzazione sindacale generale di natura programmatica, unitaria, laica, democratica, plurietnica, di donne e uomini”, che “ripudia e combatte ogni forma di molestia, discriminazione e violenza contro le donne e per orientamento sessuale ed identità di genere”.

Il Tribunale di Prato ha riconosciuto la fondatezza delle ragioni esposte da Camera del Lavoro e Filctem Prato Pistoia e le ha ammesse come parti civili nel processo intentato per violenza sessuale verso una lavoratrice.

Fonte: Cgil Prato Pistoia

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