Baby gang, Psicologi Toscani: "La lezione del caso di Impruneta è lavorare sulla prevenzione a casa e scuola"

bullismo

Bisogna lavorare sulla prevenzione, a casa e a scuola. È un problema di sicurezza che mette a dura prova sindaci e amministrazioni comunali, ma è ancora più preoccupante ciò che sta alla base di queste azioni distruttive”.

A dirlo è Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, che è intervenuta sul caso di Impruneta dove imperversa una gang di 12enni che danneggia auto e panchine, tanto che il sindaco ha deciso di rimettere i conti dei danni alle famiglie.

Occorre agire sul malessere personale e di gruppo, che può innescare tali comportamenti. Ci dobbiamo, infatti, chiedere quanta consapevolezza c’è dietro a simili gesti, quale gestione delle proprie emozioni, dalla rabbia alla noia, all’indifferenza verso le conseguenze per le proprie azioni - dichiara la presidente Gulino -. Quanta prevenzione e promozione alla salute e al benessere personale e sociale facciamo nelle scuole e in famiglia? Viene da rispondere mai abbastanza e la dimostrazione è proprio negli stessi vandalismi che si ripetono con frequenza”.

Siamo noi adulti a doverci porre le domande e pensare a strategie di intervento su questi fatti penosi, per promuovere la salute e non intervenire sempre o solo in emergenza quando ormai il fatto è compiuto - esorta Gulino -. Noi adulti abbiamo il compito di non archiviare questi episodi arrivando, talvolta, a negarne la drammaticità. Sappiamo che affrontare questi argomenti con i nostri giovani significa attivare pensieri e riflessioni. La prevenzione deve essere la priorità: il fenomeno dei vandalismi e delle 'baby gang' va affrontato con le famiglie, gli insegnanti, gli stessi giovani”.

Fonte: Regione Toscana

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