Chiusura sportelli bancari nei piccoli centri, sindacati ascoltati in Commissione regionale

La chiusura degli sportelli bancari nei piccoli Comuni ha un impatto negativo su tutto il territorio: non solo perché crea disagi ai cittadini e quindi contribuisce a scoraggiare la permanenza in aree marginali, ma anche perché spesso viene meno il sostegno alle piccole e medie imprese locali, con ripercussioni negative per l’economia del territorio, e anche alle iniziative e alle opere messe in campo dalle istituzioni. Lo hanno ribadito i rappresentanti dei sindacati Fisac Cgil, First Cisl e Uilca Toscana, che sono stati ascoltati oggi pomeriggio dalla commissione istituzionale per il Sostegno, valorizzazione e promozione delle aree interne della Toscana, in ordine a “la chiusura degli sportelli bancari con particolare riferimento alle aree interne della Toscana”.

I sindacati hanno evidenziato che per una serie di motivi, a partire da nuove regole europee per arrivare al perseguimento del massimo profitto da parte delle banche, che sono organismi privati, e soprattutto per la progressiva digitalizzazione e la diffusione dell’home banking e dei pagamenti online, si assiste a una drastica riduzione degli sportelli bancari, soprattutto nei centri minori. Purtroppo, però, in Toscana circa quattro cittadini su dieci non hanno conoscenze digitali.

Secondo i dati della Banca d’Italia relativi alla fine di dicembre 2023 risulta che il 60 per cento degli sportelli bancari aperti sono nel nord Italia, soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. La Toscana ha una situazione in linea con la media nazionale, mentre territori come Abruzzo e Sardegna sono in netta difficoltà. Qui si registra, a fine 2023, la chiusura di circa 60 sportelli.

Da parte dei sindacati è dunque partita la richiesta di gestire meglio un fenomeno che, se realisticamente non può essere impedito, può essere almeno attutito nelle sue conseguenze più gravi. Per questo hanno proposto di creare un osservatorio in cui inizi il confronto fra tutti gli interessati, al pari di quelli che sono stati messi in piedi in altre regioni italiane. Inoltre, hanno sottolineato la possibilità di mettere in piedi, nelle aree interne, degli spazi multifunzionali, magari messi a disposizione dai comuni, dove vengano espletati tutta una serie di servizi per i cittadini e dove possano fare riferimento, anche per uno o due giorni a settimana, una o più banche.

I commissari hanno assicurato che si faranno carico delle sollecitazioni, anche riportandole alla Giunta, e raccoglieranno gli spunti forniti.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio stampa



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