Con il concerto sinfonico corale diretto da Zubin Mehta è giunto al termine l’86ºMaggio Musicale Fiorentino: due mesi esatti – dal 13 aprile al 13 giugno - di intensa e importante programmazione lirica e sinfonica, con 40 spettacoli complessivi che hanno portato quasi 31.000 persone ad affollare in più occasioni fino al “sold out” non solo la Sala Grande e la Sala Zubin Mehta, ma anche altri spazi del Teatro, come avvenuto per gli eventi in Sala Regìa e in Sala Coro, queste ultime fino a oggi quasi sconosciute alla maggior parte del pubblico.
“A Festival appena terminato sento di esprimere la mia grandissima soddisfazione per questi due mesi così coinvolgenti ed entusiasmanti - dice il sovrintendente Carlo Fuortes – in complesso circa 31.000 spettatori, oltre 1.300.000 euro d’incassi da botteghino registrati e un totale di 20 spettacoli andati esauriti in ogni ordine di posto – di cui alcuni con molte settimane di anticipo, come nel caso delle recite di Turandot e del concerto inaugurale di Daniele Gatti e i concerti di Riccardo Muti e di Myung-Whun Chung – non possono che essere valutati come un luminoso ed eccellente risultato del Maggio. Un obiettivo che abbiamo raggiunto grazie a tutte le persone che lavorano in Teatro in tutti i suoi comparti, all’eccellenza dell’Orchestra e del Coro, e ai “nostri” maestri Zubin Mehta e Daniele Gatti . Interpreto questo risultato anche nell’ottica di una ritrovata e positiva fiducia della città di Firenze nei confronti del “suo” teatro lirico perché è stata straordinaria la risposta del pubblico fiorentino che ha affollato le sale del Maggio per la nostra programmazione; dati e numeri davvero importanti, che infondono un rinnovato ottimismo nel futuro”.
Una programmazione con tre opere liriche - Turandot, Jeanne Dark e Tosca - con la prima e l’ultima programmate per celebrare il centenario dalla scomparsa di Giacomo Puccini e separate dalla première mondiale di Jeanne Dark la nuova opera commissionata a Fabio Vacchi, cinque concerti sinfonico e sinfonico corali con l Orchestra e il Coro del Maggio, tre diretti dal maestro Daniele Gatti, uno dal maestro Zubin Mehta e uno dal maestro Myung-Whun Chung e la prestigiosa ospitalità dei Wiener Philharmoniker con il maestro Riccardo Muti. I quattro concerti del “Maggio diffuso” diretti da Domenico Pierini, più altri appuntamenti concertistici frutto delle importanti collaborazioni del Maggio con istituzioni cittadine quali l’Accademia Bartolomeo Cristofori, il Conservatorio Cherubini, la Scuola di Musica di Fiesole, l’Homme armè, l’Orchestra della Toscana, il Gamo, l’Orchestra Giovanile Italiana, Tempo reale, A queste realtà si affianca anche la proposta un balletto La trilogia dell’estasi frutto di una coproduzione del Maggio con la Compagnia Zappalà.
Turandot ha inaugurato – sontuosamente – il cartellone operistico dell’86ºFestival del Maggio: messa in scena nella storica regia di Zhang Yimou (ripresa da Stefania Grazioli) e diretta da Zubin Mehta, l’ultimo capolavoro di Puccini ha visto la Sala Grande del Teatro, i cui posti sono andati del tutto esauriti con settimane d’anticipo, letteralmente ‘invasa’ in ognuna delle cinque recite messe in programma e affollata anche per la prova generale aperta del 18 aprile, con un totale di quasi 10.000 presenze complessive. Raggiungono le 10.000 presenze anche le recite della nuova produzione di Tosca – diretta da Daniele Gatti per la regia di Massimo Popolizio - ultimo titolo lirico del Festival accolto con grandissimo entusiasmo sia dal pubblico sia dalla critica. Altrettanto notevole l’affluenza del pubblico per la prova generale dell’opera, con appena meno di 1300 spettatori in Sala Grande la maggioranza dei quali tutti under 30 grazie all’accordo con Unicoop Firenze che ha messo a disposizione dei giovani circa 1000 biglietti. Successo caloroso anche per il titolo scelto come mediano fra i due capolavori di Giacomo Puccini, ossia la Jeanne Dark di Fabio Vacchi, diretto da Alessandro Cadario e curato dalla regia di Valentino Villa: l’opera, in prima rappresentazione assoluta mondiale, ha raccolto consensi sia dalla stampa specializzata sia dal pubblico, che ha risposto in modo assolutamente positivo a una proposta senz’altro innovativa – come da tradizione del Maggio– e ben distante degli schemi dei classici titoli operistici di repertorio.
Sul fronte sinfonico hanno registrato il tutto esaurito i concerti sinfonico corali (il Coro è diretto dal maestro Lorenzo Fratini) diretti da Gatti per l’inaugurazione il 13 aprile e da Mehta per la chiusura il 13 giugno così come il concerto diretto da Chung il 25 maggio e quello di Riccardo Muti il 12 alla testa dei Wiener Philharmoniker che ha visto una Sala Grande colma fino all’orlo. Sala Mehta quasi esaurita anche per i due concerti sempre diretti dal maestro Gatti il 5 maggio e 7 giugno.
Grande successo per i concerti dell’Orchestra della Toscana diretta da Riccardo Bisatti, dell’Orchestra Giovanile Italiana, diretta da Alexander Lonquich e dell’ensemble de L’Homme Armé – anche quest’ultimo quasi sold out, con una percentuale di presenze che sfiora il 95% – diretto da Fabio Lombardo. Ha riscosso calorosi consensi anche l’iniziativa del Maggio Diffuso, dove l’Orchestra del Maggio e il suo primo violino Domenico Pierini si sono esibiti in quattro chiese storiche della Città Metropolitana di Firenze, e le due serate dedicate alla danza con La trilogia dell’estasi della Compagnia Zappalà Danza.
All’ottimo esito di questa edizione del Festival, hanno contribuito anche le rinnovate e fruttuose collaborazioni con l’Accademia Bartolomeo Cristofori per cinque concerti dedicati al fortepiano; con il Conservatorio di Musica Cherubini di Firenze e con la Scuola di Musica di Fiesole per i quattro concerti – di cui il primo, il terzo e l’ultimo esauriti in ogni ordine di posto e gli altri con un tasso di riempimento molto alto – con i loro complessi da camera per il “Progetto giovani musicisti” nella Sala Coro del Maggio; con l’ensemble del Gamo e gli spettacoli del Maggio Elettrico.
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