Mainardi (Filctem-Cgil): "Vicenda keu rischia impatto catastrofico nel conciario. Propongo depuratori a gestione pubblica"

Loris Mainardi, segretario Filctem Cgil

Nonostante la nomina a segretario Filctem Cgil Toscana, Loris Mainardi è ancora legato al mondo del comprensorio del cuoio dopo gli anni passati a Santa Croce e poi a Pisa. Abbiamo intervistato il sindacalista sulle questioni più calde al momento della zona, partendo dalle elezioni per poi passare al Keu, multiutility e il referendum indetto dalla Cgil sull'abolizione del Jobs Act.

Mainardi, si rinnovano quasi tutte le amministrazioni nel comprensorio del Cuoio. Quali sono le richieste del sindacato ai candidati sindaci?

Chiediamo tantissima attenzione al mondo del lavoro e alla filiera della pelle. La crisi sta mordendo duro, dai tavoli in Regione abbiamo scritto al ministero. Le aziende sotto i 15 dipendenti stanno finendo la loro 'cassa integrazione'. I primi segnali sono giunti da dopo le ferie del 2023 e il periodo è ancora lungo. La fine ancora non si vede nonostante quella del Cuoio sia una zona dove il lavoro c'è sempre stato. Le grandi firme non hanno lavoro, qualcuna ha problemi strutturali e non congiunturali. E questo è un problema per la moda e per tutta la Toscana, vale per i settori della pelletteria, dell'abbigliamento, delle calzature. Il primo motore industriale della Toscana batte in testa ed è un grande problema.

Tra le proposte dei candidati, una in particolare riguarda proprio le grandi firme. Grossi (csx Castelfranco) ha detto in un'intervista che le amministrazioni locali non hanno interlocutori con le nuove grandi proprietà delle concerie nel settore. È un problema?

Ai tavoli regionali che riguardano la moda devono avere la presenza delle grandi firme. Sono i committenti e decidono il bello e cattivo tempo. Per il distretto, a maggior ragione, il distretto con acquisizioni di grandi firme e fondi di investimento non è detto che vada sempre bene. Si sta allontanando il legame tra imprenditori e territorio. Però per una firma è importante avere una conceria a Santa Croce. Averla qui o in Croazia come investimento non cambia, ma è la vendita del know-how di Santa Croce, con rispetto dell'ambiente e dei lavoratori, che fa la differenza.

Non possiamo non parlare dell'inchiesta Keu, ora che siamo alle prime battute della vicenda giudiziaria. L'ipotesi di altri 60 siti cosa può portare al settore conciario?

L'impatto sul distretto della vicenda keu potrebbe essere catastrofico, il vero know how di cui parlavo prima è l'impatto ambientale. Per quel che potrà succedere nel processo, sarà purtroppo ancora lunga la vicenda ma spero che chi ha sbagliato venga colpito e nel breve tempo possibile. A oggi (3 giugno) siamo con una sentenza del Tar che dice che l'impianto di Aquarno ha rispettato le norme vigenti. Come cittadino e sindacalista, un tribunale che dice che le aziende del territorio hanno rispettato leggi, mi fa fare sospiro di sollievo. Ma la portata di quell'indagine potrebbe essere devastante. Lancio una proposta: non vedrei male i depuratori a far parte del servizio idrico integrato a gestione pubblica. Una soluzione come rilancio del distretto.

Quindi il tubone che nell'avanzare 'prende' anche il depuratore

Certo, con gli imprenditori nel cda, o una gestione pubblico-privata, quello vedremo. Ma in prospettiva futura con la multiutility sarà tutto insieme.

E che ne pensa proprio del progetto multiutility? Molti colleghi in Cgil si sono detti contrari

Per me è una bella cosa nata male, raddrizzarla ora è difficile. È un'opportunità, sempre che rimanga in un regime pubblico e non risponda a esigenze di mercato come le borse. Più in là nel tempo ce ne sarà bisogno, altrimenti questi settore rischiano di essere presi da altri. L'importante è che la multiutility sia al servizio dei cittadini.

Tornando al tema elezioni, lei ha lavorato sul comprensorio del cuoio a guida sinistra, poi a Pisa con la giunta Conti, infine a Firenze. Come si lavora da sindacalisti in amministrazioni guidate dal centrodestra o dal centrosinistra?

Guardo quello che è stato fatto in Acque, dove c'è la partecipazione di tutti i comuni. Va bene quando c'è unione di intenti. Poi, secondo me, i paesi sono governati meglio dal centrosinistra,me, ma laddove ci sono tutti i comuni con colori diversi accomunati da una visione di intenti, si punta allo stesso interesse.

Chiudiamo con la raccolta firme indetta dalla Cgil. Come sta andando a un mese dall'avvio dell'iniziativa?

Stiamo andando nei luoghi di lavoro per essere più presenti, ai mercati e supermercati. Crediamo che quei quesiti sono importanti per cambiare il mondo di lavoro come oggi e renderlo migliore.

La Toscana sta rispondendo bene?

Siamo in linea con le richieste. Ma bisogna accelerare. Secondo me la Cgil è in grado di farlo.

 

Elia Billero

Notizie correlate



Tutte le notizie di Toscana

<< Indietro

torna a inizio pagina