Europee, tra gli 'impresentabili' Antonio Mazzeo. La replica: "Mai avuto una condanna"

Antonio Mazzeo (foto da facebook)

La Commissione parlamentare antimafia, per voce della presidente Chiara Colosimo in audizione, ha diffuso i nomi dei 20 candidati alle elezioni europee in situazione di 'conflitto' con il codice di autoregolamentazione, ossia "una dichiarazione d’impegni senza valore vincolante per i partiti" come riporta Il Fatto Quotidiano.

Il Tirreno spiega che Antonio Mazzeo dal 2022 è rinviato a giudizio per il crac de L'Unità: è stato infatti all'interno del cda della società editrice Nie dal 13 luglio 2012 al 5 febbraio 2013. Mazzeo, difendendosi, ha affermato nel corso degli anni che non ha avuto alcuna delega nella gestione del quotidiano e che non ha partecipato all'approvazione del bilancio 2011 e 2012. Ma l'archiviazione non è ancora arrivata e il processo non si può dire chiuso.

Tra questi troviamo anche il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo, candidato per il Pd. La violazione del codice riguarda perlopiù procedimenti giudiziari in corso, ed è lo stesso caso di Mazzeo. Oltre a lui troviamo i nomi di Angelo D'Agostino (FI), Marco Falcone (FI), Alberico Gambino (FdI), Filomena Greco (Stati Uniti d'Europa), Luigi Grillo (FI), Antonio Mazzeo (Pd), Giuseppe Milazzo (FdI).

Mazzeo: "Io impresentabile? Mai avuto una condanna"

"Ho appena letto il mio nome tra quelli suggeriti come "impresentabili" in vista delle prossime elezioni.

Per quanto mi sforzi non riesco a capire come si possa bollare come 'impresentabile' a 10 giorni dal voto una persona che mai ha avuto una condanna, mai ha avuto a che fare con certi ambienti e che è sempre stato e sempre sarà dalla parte della legalità e della correttezza.

Per uno come me, che ha iniziato a fare politica sulla scia dell'esempio di Falcone e Borsellino, vedere il proprio nome associato alla parola mafia fa semplicemente inorridire.

Sono rinviato a giudizio per una indagine sulla chiusura del quotidiano *l'Unità* di cui, nel 2012 e per spirito di servizio in un momento di grande difficoltà del quotidiano, sono stato per 6 mesi membro del CdA prima di dimettermi.

Ho presenziato a tutte le udienze del processo, ho ribadito la mia totale estraneità ai fatti e sono fiducioso che anche i giudici, seppure dopo anni che nessuno mi restituirà, faranno altrettanto.

Ma tra questo ed essere definito 'impresentabile', specie da un ente il cui nome fa riferimento alla parola 'mafia', c'è un baratro".

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