Blue tongue, contributi agli allevatori che forniscono capi “sentinella”

Continua l’impegno della Regione Toscana, come disposto dal relativo Piano di sorveglianza sierologica, per monitorare il rischio di diffusione della febbre catarrale degli ovini (Blue tongue),  patologia virale che colpisce i ruminanti da allevamento, in particolare gli ovini.

Con delibera di giunta, proposta dalla vicepresidente e assessora all’agroalimentare sono stati stanziati circa 30mila euro a sostegno degli allevatori che mettono a disposizione delle autorità sanitarie capi di bestiame con funzione di “sentinella” per verificare l’eventuale circolazione virale.

L’intervento consiste in un contributo – in regime “de minimis” - diretto a compensare forfettariamente i costi e i disagi sopportati dall’allevatore per i prelievi di sangue cui sono sottoposti gli animali.

L’assessora ha dichiarato che è fondamentale agire a tutela della qualità e del benessere del patrimonio zootecnico toscano, migliorando il livello di sicurezza sanitaria e anche con questo provvedimento la Regione sostiene un settore importante del comparto agroalimentare.

Possono accedere ai benefici del provvedimento le aziende agro-zootecniche con allevamento ovino, caprino, bovino e bufalino che mettono a disposizione dell’autorità sanitaria un numero di capi adeguato alle esigenze del Piano di sorveglianza sierologica, così come stabilito dalla Asl competente per territorio.

Le domande di accesso all’intervento andranno presentate, nei tempi previsti dal bando in uscita,  utilizzando il sistema informativo di Artea.

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