Dal 19 aprile entrerà in vigore il divieto di detenere i cani alla catena in Toscana. È, infatti, stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione del 6 aprile il Decreto del Presidente della Giunta Regionale che modifica il Regolamento di attuazione della legge 20 ottobre 2009, n. 59 "Norme per la tutela degli animali” del 2011 che conferiva la possibilità di legare i cani per un massimo di sei ore al giorno e a patto che la catena fosse lunga almeno sei metri.
Il divieto approvato dalla Giunta reca però delle eccezioni inutili e dannose poiché fa salve “comprovate ragioni sanitarie” e “urgenti misure di sicurezza. – dichiarano le sedi LAV della Toscana.
Quali possono essere le comprovate ragioni sanitarie che autorizzano l’uso della catena? Chi sarà quel medico veterinario che ha mai prescritto o che prescriverà una terapia che ne preveda l’uso? Le comprovate ragioni sanitarie non esistono e, dunque, non ha senso prevedere questa eccezione al divieto.
Analogo discorso vale per le misure urgenti di sicurezza. Può capitare che improvvisamente non si possa controllare il cane in altro modo che legandolo per qualche istante come, ad esempio, nel caso in cui l’animale aggredisca e si debba soccorrere la vittima umana o non umana, ma è eventualità residuale che rientra in situazione di necessità. Dunque, anche questa deroga è inutile, ma anche dannosa. Il regolamento non reca, infatti, alcuna indicazione di quali siano “le urgenti misure di sicurezza” e non specifica per quanto tempo, anche nell’arco della giornata, sia possibile tenere il cane alla catena.
Come riportato sul sito della Regione Toscana “Tenere un cane alla catena può avere conseguenze assai negative sulla sua psiche e sviluppo fisico” ha dichiarato il Presidente della Regione, Eugenio Giani a dicembre dello scorso anno e secondo l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini “Vietare questa pratica aiuterà ad accrescere il benessere degli animali”.
“Le deroghe all’uso della catena finiscono però per inficiare la finalità per le quali è stato introdotto il divieto.” – commentano le Sedi LAV – “Pur apprezzando l’intento della Giunta di porre fine a una pratica crudele e pericolosa per gli animali, riteniamo che la Toscana avrebbe potuto fare di più e meglio se avesse introdotto di divieto totale della catena presente nelle Leggi regionali di Calabria, Campania, Marche e Umbria e non si fosse invece allineata con le Leggi regionali di Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Provincia di Trento, Puglia e Veneto che invece prevedono delle deroghe.”
Cambiare rotta però è possibile. È sufficiente introdurre nella Legge regionale 20 ottobre 2009, n. 59 “Norme per la tutela degli animali” il divieto totale di tenere legati cani (ma anche gatti) senza alcuna eccezione. Lo abbiamo chiesto con una lettera inviata al Presidente della Regione Eugenio Giani, all’Assessore alla Salute e alla Sanità, Simone Bezzini e al Consiglio regionale.
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