Ordine dei Medici Firenze: cerimonia e libro per ricordare Antonio Panti

Una cerimonia di commemorazione ed un libro per ricordare Antonio Panti, ad un mese dalla sua scomparsa. Ad annunciarlo è l’Ordine dei Medici di Firenze.

La cerimonia si terrà mercoledì 3 aprile, dalle 11 alle 14, alla Sala “Giovanni Turziani” nella sede dell’Ordine Medici Chirurghi e Odontoiatri, in via Giulio Cesare Vanini n.15 a Firenze. L’Ordine sta poi preparando una pubblicazione contenente tutti gli articoli scritti dal dottor Panti per il “Quotidiano Sanità”, articoli che spaziano dal post-Covid, alla sicurezza in sanità, alle implicazioni morali della professione medica, alla relazione tra medico e paziente.

“Quella del prossimo 3 aprile sarà un’occasione, come avrebbe voluto Antonio, per parlare della situazione sempre più complicata del nostro sistema sanitario nazionale alle prese con progressivi definanziamenti - dichiara il presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, Pietro Dattolo -. Un uomo che è sempre stato dalla parte della difesa dei diritti delle persone, da vero radicale quale si definiva. Ricorderò sempre il suo sorriso quando lo paragonavo a quei ragazzi idealisti che sui diritti delle persone hanno convinzioni non “trattabili”, assolute, su cui non si transige né si può mediare. Era dalla parte della sanità pubblica e dei medici e di tutti gli operatori sanitari che in essa credono e ad essa dedicano la propria vita, non solo professionale”.

“La sua attività è stata contraddistinta dall’instancabile battaglia per i diritti dei malati, dei medici e operatori sanitari in generale - ricorda Dattolo -. In tutti i ruoli che ha ricoperto: presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze dal 1987 al 2017 (“il mio presidente”, come l’ho sempre chiamato), da segretario nazionale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale e fondatore della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie. E nella commissione deontologica della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, dove era impegnato a dare il suo contributo per riformare il codice deontologico”.

Fonte: Ordine Medici Firenze - Ufficio Stampa

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