Sicurezza, telecamere del Comune in rete con la Procura

Un protocollo sperimentale per potenziare lo scambio informativo e il coordinamento investigativo delle indagini per furti aggravati, rapina ed estorsioni, ovvero di cosiddetti “reati predatori”. Che si traduce, anche, in procedure più veloci ed efficienti per acquisire le immagini delle telecamere sempre più importanti nell’attività investigativa.

È quanto prevede l’intesa firmata oggi in Palazzo Vecchio dal sindaco Dario Nardella e dal Procuratore della Repubblica di Firenze Filippo Spiezia.

“Questo protocollo - ha evidenziato il sindaco Dario Nardella - permette di utilizzare al massimo e al meglio la nuova Smart city Control Room e la rete di telecamere di videosorveglianza, ormai oltre 1700, numero record a livello nazionale in rapporto sia alla superficie che al numero di abitanti. Il protocollo infatti consente di accorciare al massimo i tempi di utilizzazione delle prove e di allungare i tempi di conservazione delle immagini registrate e quindi fornisce alla Procura un materiale probatorio molto dettagliato che può supportare i pubblici ministeri nel loro lavoro di contrasto ai reati predatori che sono quelli che i cittadini avvertono come i più fastidiosi e limitativi della loro libertà. Su questo il nostro impegno è totale, pur rispettando il ruolo delle forze dell’ordine che sono le prime ad essere chiamate a garantire l’ordine pubblico nella nostra città. Siamo contenti di questo patto che rafforza l’azione di contrasto alla microcriminalità utilizzando al massimo il lavoro anche della Polizia municipale che ha contribuito alla stesura del protocollo”.

“Ringrazio a nome di tutto l’ufficio per la sottoscrizione del protocollo che potenzia lo scambio informativo tra la Procura della Repubblica e la sezione di Polizia Giudiziaria con la Polizia Municipale con particolare riguardo a tutte le immagini che possono desumersi dalla nuova centrale operativa” ha detto il procuratore Spiezia. “Un protocollo che crediamo migliorerà l’efficacia dell’azione investigativa e dunque la risposta giudiziaria alle forme di reato predatorie che in questo particolare momento affliggono la comunità locale”

Nel dettaglio il protocollo, firmato alla presenza dell’assessora alla sicurezza Benedetta Albanese, dell’assessore alla Polizia municipale Stefano Giorgetti e del Comandante della Polizia Municipale Francesco Passaretti, prevede una serie di procedure per un più efficace coordinamento delle attività investigative nei procedimenti per ipotesi di reato di natura predatoria, secondo le deleghe dei magistrati assegnatari dei singoli procedimenti e nel rispetto dalle direttive generali impartite dal Procuratore. In concreto la task force, istituita dallo scorso gennaio con direttiva del Procuratore presso la Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, si interfaccerà con il sistema di videosorveglianza del Comune e in particolare con la Centrale Operativa per l’acquisizione delle immagini registrate dal sistema delle telecamere cittadine e utili come elementi di prova sui reati indagati.

Per tale scopo sono state individuate specifiche modalità. La task force comunicherà alla Polizia Municipale di quali immagini ha necessità per le indagini in relazioni a procedimenti penali per i quali è stata conferita la delega da parte dei magistrati assegnatari, interfacciandosi con la Centrale Operativa attraverso un numero telefonico e un indirizzo e-mail dedicato.

Da parte sua la Polizia Municipale, tramite la Centrale Operativa, metterà a disposizione le proprie postazioni di videosorveglianza gestite dai propri operatori per finalità di sicurezza urbana per rintracciare i responsabili di atti criminosi relativi a reati predatori e registrare e acquisire le relative immagini, mettendole a disposizione della task force.

Il protocollo prevede la possibilità di un aggiornamento delle modalità di collegamento per l’interscambio informativo tra la task force della sezione di Polizia Giudiziaria e la Centrale Operativa della Polizia Municipale. Per questo sarà verificata la fattibilità di forme di collegamento per l’acquisizione da remoto delle immagini attraverso gli opportuni collegamenti telematici, nel rispetto delle norme previste dal codice di procedura penale.

Infine la durata. Il protocollo è sperimentale e dopo sei mesi saranno effettuate le valutazioni su risultati e modalità operative.

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa

Notizie correlate



Tutte le notizie di Firenze

<< Indietro

torna a inizio pagina