Affitti turistici brevi, il Comune: "Delibera pienamente operativa". Contestazioni dalle opposizioni

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La delibera dell’autunno scorso, prima del genere in Italia che mira a regolamentare il fenomeno dei cosiddetti affitti turistici brevi e a bloccare nuove aperture nel centro storico, è e resterà pienamente operativa. E’ falso che lo stop agli affitti brevi sia congelato. E’ quanto precisa l’amministrazione comunale in merito a notizie di stampa.

Questa norma è infatti frutto di una delibera di variante al Regolamento Urbanistico vigente che resterà in vigore per i prossimi mesi. L’emendamento a cui si fa riferimento è un atto dovuto ed ha proprio l’obiettivo di assicurare la corretta conclusione della variante al RU nel rispetto di leggi e regolamenti e proteggerne il percorso amministrativo.

Il Piano Operativo, che sarà lunedì in aula, non contiene questa parte sugli affitti brevi perché l’iter della variante al Regolamento Urbanistico vigente non è ancora concluso, è oggetto di numerose osservazioni e ricorsi in risposta ai quali, per mantenere l’operatività e la legittimità del divieto in atto, si è preferito attendere la pronuncia del TAR dato che è stata fissata per il 9/5.

L’allineamento sarà tempestivamente reinserito nel POC una volta che questo avrà l’ok della Regione.

La delibera ‘affitti brevi’ è comunque pienamente operante, restano vigenti le misure di salvaguardia e quindi continua a valere il divieto di iscrizione per gli affitti brevi in area Unesco.

Da giovedì, una volta approvato il POC, i limiti agli affitti brevi continueranno ad essere in vigore nel centro della città. L’amministrazione si augura che il Tar confermi una scelta importante e coraggiosa fatta dalla città dopo anni di inutile attesa di una legge nazionale che tutelasse i nostri centri storici e alleggerisse la pressione abitativa.

L’amministrazione auspica anche che grazie ad alcune modifiche alla normativa regionale sull’urbanistica e al turismo si possa arrivare a una regolazione più coerente anche nelle altre zone della città che vivono situazioni di pressioni turistiche e abitative.

“Sulla battaglia contro la deregulation degli affitti turistici brevi non arretriamo di un millimetro, ma anzi rilanciamo e siamo pronti a valutare possibilità di estensione del potere di regolamentazione anche tenendo conto dell’evoluzione della nuova legge regionale - dichiara il sindaco Dario Nardella -. Ci aspettiamo sempre dal Governo il varo di una disciplina nazionale che supporti regioni e comuni in questa attività. L’Italia è l’unico paese d’Europa a non avere una disciplina organica sugli affitti turistici brevi. Siamo praticamente fermi all’anno zero mentre nelle nostre città esplodono gli affitti e i così delle case, mancano alloggi universitari e fondi per il patrimonio abitativo pubblico. A Firenze abbiamo deciso di non stare a guardare e aspettare una legge che finché ci sarà questo governo non arriverà mai, per questo andiamo avanti con la delibera urbanistica e ci prepariamo a far valere le nostre ragioni nell’udienza al Tar”.


La decisione della Giunta Nardella di cancellare la norma che bloccava gli affitti turistici brevi nel centro storico di Firenze, con un emendamento al Piano operativo comunale, costituisce una vittoria di Forza Italia, che contro quella norma si è battuta da subito. Di fatto, Palazzo Vecchio ha ammesso che quella norma era senza basi giuridiche, e non a caso è stata oggetto di una pluralità di ricorsi giurisdizionali. La nostra battaglia continua, non smetteremo di vigilare, perché questa è una battaglia a favore del diritto e della proprietà privata, che è uno dei cardini della democrazia liberale". Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella.
"La battaglia alle locazioni turistiche e al diritto, nel rispetto delle regole, di svolgere questa attività - sottolinea Stella - non è soltanto anacronistica e antieconomica per le casse dei Comuni, ma soprattutto mette in crisi un intero comparto economico nella nostra Regione. In Toscana il turismo vale il 12% del PIL regionale, oltre 12 miliardi di euro, e oltre 48 milioni di presenze ufficiali. La Toscana, al dodicesimo posto tra le regioni europee per presenze assolute, è senza alcun dubbio una delle regioni più turistiche al mondo. L'imposta di soggiorno in Toscana vale oltre 150 milioni di euro, soltanto a Firenze vale 70 milioni di euro e, di questi, ben 36 milioni arrivano dalle locazioni turistiche".
"Tutti i dati - evidenzia il coordinatore regionale di Forza Italia - dimostrano che il turismo cresce, crescono le presenze negli alberghi e crescono le presenze nelle locazioni brevi: ma veramente pensiamo di poter fare a meno di tutto questo? È una visione miope e statalista contro la quale ci opporremo in tutte le sedi. Invece di recuperare gli immobili dismessi, le tante abitazioni vuote all'interno degli alloggi di edilizia residenziale pubblica o di chiedere un vero Piano casa, si pensa di rispondere all'emergenza abitativa con norme liberticide? Continueremo la nostra battaglia a favore delle locazioni brevi, consapevoli che il turismo è essenziale per l'economia fiorentina e toscana".


“Il congelamento della norma che impedisce la nascita di nuovi airbnb nel centro storico di Firenze significa solo una cosa: Palazzo Vecchio ha paura di perdere. Il sindaco Nardella ha fatto di questa norma uno strumento di propaganda politica, ma ora anche la giunta ha capito quel che diciamo da tempo: la delibera sugli affitti brevi è anti-democratica”.

A dirlo è Lorenzo Fagnoni, ceo di Apartments Florence srl, azienda che da 17 anni gestisce più di 700 abitazioni a Firenze a proposito della decisione del Comune di Firenze di sospendere la norma che impedisce la nascita di nuovi airbnb nel centro storico, a causa dei troppi ricorsi e in attesa del giudizio del tar.

“Questa è una prima vittoria per noi del fronte dei ricorsi – continua Fagnoni - e ne sono consapevoli anche a Palazzo Vecchio: non avrebbero mai congelato la norma se pensassero di vincere. Evidentemente il Comune ha paura delle ulteriori cause che i proprietari di case potrebbero fare in seguito al pronunciamento del Tar, che si terrà il prossimo 9 maggio. Noi non ci fermiamo e continuiamo a condannare fortemente una delibera che danneggia turismo ed economia di Firenze e di tutta la Toscana”.

“La precisazione del Comune non smentisce niente - continua Fagnoni - ma getta solo fumo politico in faccia ai fiorentini: infatti nessuna disciplina in Italia è stata regolarizzata quanto gli affitti brevi, che dal 2017 ad oggi hanno subito una decina di interventi nazionali, oltre ad innumerevoli interventi locali, il più delle volte irregolari, in quanto fuori dalle capacità normative delle amministrazioni locali. Inoltre in tutti i paesi che hanno regole contro gli affitti brevi è stato dimostrato che non sono diminuiti né i costi delle locazioni né le difficoltà abitative. Gli affitti brevi sono l’alibi di chi non sa gestire problemi più ampi”.


Così commentano Dmitrij Palagi, Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune: "Amministrare e comunicare non sono la stessa cosa. Sarebbe importante dire cosa si fa e fare cosa si dice. Invece sugli affitti brevi siamo passati da un annuncio di legge di iniziativa popolare (perché a livello locale non si poteva fare nulla) alla delibera di ottobre 2023. Una delle poche a cui abbiamo votato a favore, anche se con diverse critiche. Una di queste era la necessità di non fermarsi all'area UNESCO, coordinandosi con la Regione Toscana per un approccio normativo più solido.

Dopo settimane e settimane di discussione sulle osservazioni e i pareri dell'Amministrazione, alla vigilia di un Consiglio comunale a "rischio", ecco arrivare un autoemendamento del Sindaco, che sospende la previsione già annunciata. È un modo per strizzare l'occhio a Italia Viva e chi ha manifestato dubbi su questa direzione intrapresa?

Avevamo capito che la delibera stessa (DC/2023/00039) sarebbe inoltre dovuta tornare in aula, alla luce delle eventuali osservazioni.

In una fase di transizione arriva quindi un freno, invece di estendere il principio in tutta la Città.

In pratica lanciato il sasso si ritira la mano, in attesa che in piena campagna elettorale arrivi il pronunciamento del TAR. Tecnicamente comprendiamo tutto, politicamente è un modo di agire che manca di rispetto al Consiglio e alle sinistre a cui si è tanto appellato il PD.

Se il Piano Operativo dovesse essere approvato settimana prossima, insieme all'immediata esecutività, non prevederà questa norma. Infatti oggi in Rete Civica la nota ufficiale dell'Amministrazione recita: l'«allineamento sarà tempestivamente reinserito nel POC una volta che questo avrà l’ok della Regione». Ma chi lo garantisce? Perché fino alle elezioni il Consiglio comunale non potrà più intervenire.

Ricordiamo infine un ultimo dettaglio. Oggi si rinnova l'appello alla responsabilità per i numeri della prossima settimana. Ma chi vince le elezioni ottiene il premio di maggioranza. Se poi quel premio di maggioranza si frantuma tra fuoriuscite e scissioni, questa è responsabilità proprio di chi governa. Ci dispiace vedere questo centrosinistra inseguire i voti di chi è stato eletto con le destre, in attesa delle prossime campagne sul "voto utile".

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