Valorizzare la risorsa geotermica e potenziarne lo sfruttamento, con attenzione alla sostenibilità ambientale, alla tutela della salute e del paesaggio, garantendo lo sviluppo del territorio. Questa la volontà comune emersa dall’incontro ‘Toscana Geotermica’, tenutosi a Firenze nell’ambito del Festival dell’identità toscana. Alla geotermia è stata inoltre dedicata la mostra fotografica ‘Geotermia’ di Fabio Sartori, ex dipendente Enel Green Power, fotografo vincitore di premi nazionale e internazionali con le sue suggestive foto geotermiche, che ha arricchito con i suoi scatti l’archivio fotografico Enel Green Power del Museo della Geotermia di Larderello.
“La geotermia è una risorsa pulita e da valorizzare, che copre il 34% del fabbisogno energetico della nostra regione e dà alla Toscana una posizione di eccellenza nella fornitura di energia rinnovabile su scala nazionale – ha spiegato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani - Per questo stiamo portando avanti un dialogo serrato e serio con chi fino ad oggi questa energia ha saputo produrla ed adeguarla alle evoluzioni tecnologiche: mi riferisco ad Enel Green Power, che sta gestendo 34 centrali geotermiche in realtà anche molto diverse tra loro”.
“Il nuovo decreto legge sull’energia - ha aggiunto Giani - dà alla Regione Toscana una grande responsabilità, quella di discutere con Enel Green Power un Piano di investimenti adeguato alle esigenze del territorio che potrà determinare il rinnovo della concessione dello sfruttamento di questa risorsa per altri 30 anni. Questo piano prevederà sia interventi di mitigazione e aumento della sostenibilità ambientale che interventi finalizzati allo sviluppo. Dunque ascolterò i sindaci e da qui a fine giugno lavorerò con Enel Green Power per affinare il Piano di investimenti in modo che la geotermia in Toscana compia un ulteriore passo in avanti, diventando sempre più un veicolo di sviluppo pulito per le aree interessate”.
“Se aggiungiamo al calcolo della potenza prodotta dalla geotermia anche quella prodotta da fotovoltaico, eolico ed idroelettrico, la Toscana produce con rinnovabili già oltre il 50% del proprio fabbisogno – ha concluso il presidente – ma il nostro obiettivo è arrivare al 100% nel 2030”.
All’incontro hanno partecipato anche il responsabile operations & maintenance geotermia di Enel Green Power Luca Rossini. Insieme a loro Lorenzo di Bari, docente dell’Università di Pisa; Riccardo Corsi dell’Unione Geotermica italiana; Adele Manzella del Consiglio Nazionale delle ricerche; Fabio Voller dell’Agenzia Regionale di Sanità; Federico Balocchi, responsabile geotermia Anci Toscana; Lidia Bai, presidente del parco delle Colline Metallifere e infine Ottavio Nunziante, procurement Enel.
“La geotermia toscana – ha detto Luca Rossini, responsabile Geotermia Enel Green Power – è una risorsa rinnovabile fondamentale per la transizione ecologica della regione, sia dal punto di vista elettrico che termico. La nostra attività costituisce un’eccellenza nel mondo per le tecnologie utilizzate, gli standard ambientali e le frontiere di innovazione che apre nel settore delle rinnovabili. Ma la geotermia è anzitutto un fenomeno naturale, patrimonio della nostra Toscana, motivo per cui nella nostra azione poniamo un’attenzione prioritaria alla sostenibilità e operiamo in costante collaborazione con la Regione e gli enti locali, con il tessuto imprenditoriale e sociale dei territori geotermici, con l’obiettivo di proseguire sulla via intrapresa dello sviluppo sostenibile della risorsa, aumentare ulteriormente le ricadute locali e consolidare il distretto geotermico che confermi la Toscana leader mondiale della geotermia”.
La geotermia in ToscanaIl distretto geotermico toscano, con una potenza installata di 916 MW, è il più antico del pianeta, ma anche uno dei più innovativi. Delle 34 centrali geotermoelettriche (per un totale di 37 gruppi di produzione) di Enel Green Power, 16 sono in provincia di Pisa, 9 nella provincia senese e 9 nel territorio provinciale di Grosseto.
La geotermia è un’energia rinnovabile, che proviene dal calore della terra e che costituisce una risorsa sia dal punto di vista elettrico che termico. In Italia è una peculiarità della Toscana, dove il know how si è sviluppato da 200 anni (i primi usi chimici risalgono al 1818 con Francesco Larderel; la prima produzione di energia elettrica al 1904) ed ha fatto scuola nel mondo.
I circa 6 miliardi di KWh prodotti in Toscana, oltre a soddisfare quasi il 34% del fabbisogno elettrico regionale e a rappresentare il 70% dell’energia rinnovabile prodotta in Toscana, forniscono calore utile a riscaldare quasi 10mila utenti residenziali in 9 Comuni geotermici (l’ultimo inaugurato ad inizio febbraio 2022 è stato Piancastagnio, poi sono già dotati di TLR Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Monteverdi Marittimo, Monterotondo Marittimo, Montieri, Chiusdino, Radicondoli, Santa Fiora e altri impianti sono in fase di progettazione e realizzazione come la frazione di Montalcinello a Chiusdino), nonché aziende ed esercizi commerciali, oltre a 26 ettari di serre, e contribuiscono ad alimentare un’importante filiera artigianale, agroalimentare e turistica con 60mila visite all’anno (periodo precovid), attraverso itinerari in una Toscana meno nota ma di grande fascino tra manifestazioni naturali come geyser, putizze e fumarole (in particolare, Parco Fumarole a Sasso Pisano, Comune Castelnuovo VdC, e Geoparco Unesco delle Biancane a Monterotondo M.mo, uniti da un suggestivo sentiero trekking di 4,5 km) che si integrano con gli impianti di produzione ed i poli museali.
Tutto questo consente di evitare il consumo di 1,1 MTep e l’emissione in atmosfera di 3 Mt di CO2eq, cui si abbina una produzione di calore pari a circa 454 GWh, in grado di evitare l’emissione di altre 121mila tonnellate di CO2eq.
A Larderello sorge la centrale geotermica più grande d’Europa: si tratta dell’impianto di Valle Secolo che ha una potenza installata di 120 MW.
I 34 impianti geotermici della Toscana costituiscono un modello nel settore per l’innovazione tecnologico e la sostenibilità e rispondono ai migliori standard ambientali.
Fonte: Ufficio Stampa
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