Lotta alla marginalità, da Caritas Pistoia 220mila euro

Si rinnova l’impegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia per la lotta alla marginalità e per il sostegno alle opere della Caritas. Anche per il 2024, è stato confermato il contributo di 220.000 euro in favore della Caritas di Pistoia per il sostegno delle situazioni di difficoltà che emergono dai centri di ascolto del territorio. In questi giorni è arrivata la prima trance del contributo alla Caritas Diocesana.

Con il fondo 2022/23 di 220.000 Euro con il contributo straordinario per l’emergenza energetica di 50.000€ , sono stati possibili 1739 interventi, con un bacino d’utenza di 2500 persone.  Interventi che hanno riguardato il sostegno al pagamento delle utenze affitti e mutui, spese sanitarie e sostegno al reddito.

«In un momento storico dove vediamo povertà sempre più strutturali ed una società non sempre pronta a rendersi conto della gravità della situazione - sottolinea il Vescovo di Pistoia e Pescia, mons. Fausto Tardelli - il contributo e la piena collaborazione, anche operativa, della Fondazione Caript rappresenta un sostegno che auspichiamo possa allargarsi a quanti più enti e istituzioni del nostro territorio. Solo con la presenza attiva di tutti coloro che sono chiamati a gestire la cosa pubblica, sarà possibile migliorare una situazione che, come censito anche dal recente rapporto redatto dalle Caritas di Pistoia e di Pescia, rischia di scivolare verso un’indigenza sempre più diffusa».

«Nei giorni scorsi - afferma il Direttore Caritas Pistoia, Marcello Suppressa - abbiamo presentato un report di quello che abbiamo ascoltato attraverso la nostra rete dei centri di ascolto presenti in Diocesi. Il quadro che emerge è fatto di tante richieste di bisogni primari come alimenti, vestiario, sostegni economici per pagare le bollette, affitto e mutuo, per farmaci e le cure sanitarie. La principale preoccupazione, come Caritas, è quella di evitare che qualcuno resti escluso e dare sostegno ai più fragili assicurando, a chi cade in povertà, il diritto ad una vita decente nella speranza che esca dalla condizione di privazione in cui si trova. Siamo consapevoli che i nostri interventi, anche grazie al prezioso contributo della Fondazione Caript, sono importanti, necessari ma spesso non risolutivi a superare le condizione di indigenza in cui versano interi nuclei familiari perché  è solo attraverso una sana ripresa del lavoro che possiamo rendere dignità e autonomia. Questo scenario sociale rischia di condannare molte persone ad una forte precarietà che può diventare permanente».

 

Fonte: Ufficio Stampa

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