"Aprire dibattito su legalizzazione droghe leggere": il commento sulle parole della sindaca Barnini

Brenda Barnini (foto gonews.it)

"Credo sia giunto il momento di attivare un dibattito politico sull’eventualità di legalizzare le droghe leggere". Così si esprime la sindaca di Empoli, Brenda Barnini, in un'intervista su Repubblica parlando anche dell'ordinanza su minimarket e bar kebab di una chiusura anticipata alle 20 di 10 negozi indicati dall'amministrazione.

Le argomentazioni della sindaca riguardano la lotta per la sicurezza a Empoli. Se la legislazione attuale condanna il consumo e la vendita illegali, per Barnini ogni ora accadono scambi individuali ingrassando la criminalità organizzata.

In un'intervista a La Nazione spiega invece che "in dieci anni ho visto crescere lo spaccio in modo esponenziale" e che il fenomeno "è uno dei principali motivi di insicurezza". La situazione attuale mostra una proibizione che "favorisce la criminalità", per un indotto di 7 miliardi di euro se venisse legalizzato con una fiscalità ad hoc. "Il Parlamento dovrebbe aprire gli occhi", chiosa.

A commentare il fatto è l'Aduc, Associazione Diritti Utenti e Consumatori, per il tramite del suo presidente Vincenzo Donvito Maxia.

"Il nesso fra i due provvedimenti appare più come un paravento (cannabis legale) per giustificare “guardate che io sono diversa dalla destra”, chè in genere quest’ultima parte politica si impegna per divieti sia di droghe che di kebab. Ma non è proprio così.

Si è posta la domanda, la nostra Sindaca, che se questi esercizi commerciali erano punto di incontro per persone che talvolta creavano problemi di ordine pubblico… non è che chiudendo i negozi queste persone spariscono? Anzi, mentre prima compravano una birra dal kebabbaro, a negozio chiuso compreranno la stessa birra da venditori clandestini che, visto che c’è domanda, spunteranno come funghi. Se la Sindaca dice che in questo caso, grazie alle nuove telecamere, la polizia intereverrà…. che differenza ci sarebbe dall’intervento di polizia in caso di disordine pubblico e kebabbaro aperto? Nessuno per la polizia e per l’ordine pubblico, ma tanto per aver dato, con l’obbligo di chiusura, un incentivo ai delinquenti che vendono merci illegali.

Per la sua patente di legalizzatrice di cannabis, la Sindaca, ha pensato che, proprio perché tale e non signora Barnini cittadina privata, non basta dire no al divieto di canne? In quanto Sindaca si ha responsabilità verso i propri amministrati, che necessiterebbero di opportunità concrete per condividere o meno la legalizzazione. Non ci risulta, per esempio, che la Sindaca abbia invitato a firmare la proposta di legge d’iniziativa popolare (l’unica in corso in questo momento) per dare il via alla legalizzazione. Non ci risultano altre iniziative di informazione e, magari, pilota (cannabis café, per esempio).

Crediamo di essere di fronte ad una innovativa performance della politica con le abituali vittime, i consumatori, il libero mercato e i cittadini. Con i kebabbari chiusi, un loro minor guadagno, una minore disponibilità di acquisto per i consumatori, nonché una maggiore illegalità nelle zone… il tutto con la - chiamamola - patente legalizzatrice di qualcosa che è molto lontana (roba da Parlamento mica da amministrazione comunale)".



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