La tragedia del cantiere di via Mariti, al di là delle responsabilità e della dinamica che ha portato alla strage e che saranno accertate dagli inquirenti, ha messo in luce con chiarezza come i cantieri siano luoghi in cui è difficile conoscere il perimetro di chi vi si trovi a lavorare, sia in termini di ditte in appalto che in termini di lavoratori impiegati.
E’ difficile immaginare di garantire condizioni di sicurezza dove è complicato anche solo monitorare chi possa avere accesso al cantiere in condizioni di regolarità contrattuale, e con l’adeguata formazione alla sicurezza prima di intraprendere mansioni indubbiamente delicate. La facoltà, pressoché illimitata, di poter ricorrere al subappalto, nel quale le responsabilità e il controllo sulle condizioni di regolarità del rapporto di lavoro vengono subordinate a possibilità di risparmio sul costo delle diverse fasi parcellizzate della lavorazione, non è accettabile. Il cantiere è un sito industriale, seppur con le sue specificità, e proprio per questo avere il controllo di chi entra e per quante ore resta a lavorare, per quale salario e con quale formazione è una assoluta necessità. Il cantiere non è un posto di lavoro a statuto speciale e di conseguenza condannato ad essere inevitabilmente un luogo di lavoro destrutturato, in cui in cui la rilevazione puntuale delle presenze è un lusso che non ci possiamo permettere.
In realtà, Firenze gli strumenti tecnici per la rilevazione elettronica delle presenze, nei cantieri ci sono! E la cassa edile li mette a disposizione se si vuole investire in sicurezza. È uno strumento previsto nel contratto integrativo territoriale dell’edilizia e si tratta di un software in grado di registrare le presenze attraverso un’app anche su un telefonino. Niente di avveniristico nel novero delle possibilità tecniche del mondo contemporaneo. Se nel cantiere di via Mariti avessimo avuto un sistema di rilevazione elettronica delle presenze, con ogni probabilità non avremmo evitato il crollo, ma avremmo almeno saputo con tempestività e precisione quali lavoratori fossero lì presenti in quel cantiere, e per quali ditte lavorassero. Solo introducendo un elemento di trasparenza e di facilitazione del controllo, produrremmo una deterrenza per situazioni illegali.
Continuando a batterci per interventi legislativi nazionali, che saranno oggetto della piattaforma della manifestazione che domani terremo a Firenze, alla presenza di Landini e Bombardieri nel luogo della strage, abbiamo il dovere di chiedere alle istituzioni locali (Comuni fiorentini e Metrocittà) fin da subito alcuni interventi concreti:
- Ultimiamo rapidamente l’accordo, anche sulle nuove linee della tramvia, per l’applicazione del “cantiere trasparente” (il protocollo che ha normato i lavori delle tramvie realizzate) con l’innovazione che riguarda la possibilità di registrare, oltre alle presenze, l’orario effettivamente prestato nel cantiere.
- Replichiamo questo accordo anche per l’appalto dei lavori dello stadio, inserendo nell’accordo anche il divieto di subappalto a cascata già annunciato per quell’appalto.
- Facciamo diventare questi accordi dei modelli di accordo “tipo” per generalizzare queste condotte in tutti i cantieri pubblici della città sopra una certa soglia.
- Sigliamo un protocollo che impegni all’applicazione dei CCNL dell’edilizia in tutte le lavorazioni edili negli appalti di lavori e dia una indicazione chiara da parte dell’amministrazione pubblica sul non utilizzo del subappalto a cascata negli appalti pubblici che abbiano come stazione appaltante il Comune di Firenze e la Città Metropolitana.
- Lavoriamo per trovare e mettere in campi tutti gli strumenti (politici, pattizi, urbanistici, etc.) perché il cantiere trasparente e la limitazione dei livelli di subappalto diventino una pratica diffusa anche negli appalti privati del nostro territorio.
Domani saremo in piazza per manifestare il nostro cordoglio e la nostra indignazione. Ma anche per chiedere nuove regole sugli appalti e sulla sicurezza al Governo e provare a costruire qui a Firenze, luogo di questa immensa tragedia, degli interventi di avanguardia rispetto a tutto il territorio nazionale.
Firmato: Bernardo Marasco (segretario generale Cgil Firenze)
Marco Carletti (segretario generale Fillea Cgil Firenze)
Ufficio Stampa Cgil Toscana e Firenze
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