Botteghe storiche, chiusura minimarket, la 'sfida' a FdI: Poggianti sempre più in campagna elettorale

Andrea Poggianti

Alle polemiche sterili sollevate da alcuni membri di Fratelli d’Italia, Andrea Poggianti "risponde con i fatti che dimostrano il suo impegno per Empoli che proseguirà nella prossima sfida amministrativa per tutti coloro che apprezzano il merito, la competenza e la coerenza politica". Ne è un valido esempio la straordinaria approvazione del regolamento a tutela delle attività storiche empolesi.

“Ci vuole coerenza e, come ho sempre sostenuto, la salvaguardia dell’interesse di tutti i cittadini non solo di una parte di essi – afferma Andrea Poggianti, Capogruppo del centrodestra empolese - L’adozione del regolamento a tutela delle botteghe storiche avvenuta in questi giorni in realtà è il risultato di una mozione mia personale e dei colleghi del gruppo consiliare presentata il 27 gennaio 2020. Ci sono voluti quattro anni di lavoro ma alla fine ci siamo riusciti rispettando l’intento di tutelare le proprie specificità valorizzando come patrimonio storico le botteghe, sia nel centro città sia nelle frazioni, di esistenza pluridecennale”.

L’idea all’origine del regolamento è stata quella di preservare il piccolo commercio storicamente presente sul territorio che si distingue per la tipologia di merce venduta, lontana dai prodotti tutti uguali e livellati per il consumo di massa, ed espressione dell’artigianato locale prima che la globalizzazione potesse farli scomparire per sempre. Rispetto alla mozione originaria che ha visto Poggianti primo firmatario è stato accolto il requisito della pluriennalità che è stato specificato in quarantennale (anche con passaggio intergenerazionale) ma non la proposta di sgravi fiscali a favore di queste attività, eliminati nel regolamento finale approvato dal Comune.

“E’ un peccato che non sia stata accolta dall’amministrazione Barnini la richiesta degli sgravi, sicuramente sarebbe stato un incentivo in più per questa tipologia di esercizi. Sono comunque orgoglioso di essere riuscito nel mio intento di ottenere un regolamento che proteggesse e promuovesse in un circuito turistico pubblicitario il piccolo commercio di qualità, cosa che in tutti questi anni il governo PD non è mai riuscito a compiere, anzi ha attuato scelte che hanno favorito la concentrazione di kebab e minimarket etnici che niente hanno a che fare con il nostro commercio. Sono state scelte che hanno contributo all’abbandono dei negozi storici non solo nel centro cittadino, ma anche nelle frazioni”.
Proprio ieri pomeriggio, Poggianti era anche intervenuto con un video diramato via social sulla questione dell’ordinanza del sindaco Brenda Barnini relativa alla chiusura anticipata alle ore 20.00 di kebab e minimarket etnici a seguito di vari episodi di cronaca.

“Non si può piangere lacrime di coccodrillo dopo che il danno è stato fatto. Al di là della figura tutt’altro che onorevole che ha fatto il nostro sindaco Brenda Barnini nelle vesti di ospite a Mattino 5, in cui il direttore editoriale di Libero Daniele Capezzone ha paragonato la sua ordinanza a un ordine da dittatura sovietica, quello che conta qui, ancora una volta, è la mancanza di coerenza. Era opportuno controllare a monte anziché consentire l’apertura indiscriminata di kebab e altri esercizi multietnici sia in centro storico che nelle sue vicinanze visto che, come dimostrano i fatti di cronaca, possono essere a rischio di disordini fino a minare la sicurezza dei cittadini. Adesso i negozianti interessati si lamentano dell’importante calo di vendite visto che la maggior parte dell’incasso per loro era proprio all’ora di cena. Così l’ordinanza Barnini fa figli e figliastri. La responsabilità di un errore di governo della città ricade dunque, con annesso danno economico, sui diretti interessati”.

Fonte: Ufficio Stampa

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