Professioni mediche in Toscana: discussione in commissione Sanità

Ancora un grido di allarme sulla situazione delle professioni mediche in Toscana, lanciato dall’Intersindacale della Dirigenza Medica Sanitaria e Veterinaria Toscana, ascoltato questo pomeriggio in commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd). L’audizione ha fatto seguito alla lettera aperta del 22 dicembre scorso da parte dello stesso sindacato. Molti gli interventi che hanno presentato le difficoltà dei professionisti con l’obiettivo di “migliorare e difendere il sistema della sanità pubblica”.

Pronto soccorso, rete ospedaliera, università e formazione sono gli ambiti su cui si innescano le criticità. Prima di tutto però è stata evidenziata la questione degli stipendi.

“Oggi è stato firmato un nuovo contratto dei medici – ha esordito Gerardo Anastasio, segretario dell'Anaao Assomed Toscana – Prenderemo da 250 a 290 euro lordi in più al mese, ma con la nuova addizionale Irpef in Toscana un buon 30-40 per cento sarà tagliato perché passeremo nelle fasce di reddito che hanno quel tipo di imposizione. Siamo già tra i medici meno pagati d’Italia. La Regione aveva già messo in campo dei provvedimenti nel 2021 che sono rimasti lettera morta. Molto di quello che viene previsto nelle delibere regionali all’atto pratico non trova applicazione. Se si vuole rendere attrattivo il settore e dare un segnale ai professionisti della regione bisogna che siano gratificati anche dal punto di vista economico”.

Tra le criticità evidenziate quella della rimodulazione dei piccoli ospedali che “devono avere una vocazione e specializzarsi su determinate linee assistenziali”; la razionalizzazione della rete ospedaliera; il governo del territorio al fine di evitare gli accessi impropri ai pronto soccorso; la necessità di una ricognizione della reale consistenza dell’apparato amministrativo nelle Asl e nelle aziende miste al fine di valutare un diverso uso delle risorse umane per sollevare in parte il personale sanitario dal carico di lavoro burocratico. Ancora, la necessità di avviare un piano di digitalizzazione, adeguando programmi gestionali e armonizzandoli ai bisogni degli operatori; l’acquisizione dei dispositivi e dell’alta tecnologia che deve essere garantita da un progetto di governo clinico regionale efficiente e sostenibile; la necessità di dare seguito al decreto Calabria sull’assunzione degli specializzandi attraverso un accordo tra Regione e Università. Infine, “la poca attrattività del mercato del lavoro nella sanità pubblica che sta allontanando i giovani che preferiscono lavorare nel privato, mettendo a rischio la sopravvivenza del modello assistenziale pubblico”. Evidenziata anche la forte preoccupazione per i “definanziamenti nazionali alla sanità pubblica”.

Tra i dati citati da Pasquale D’Onofrio, segretario Fp Cgil Medici e Dirigenza SSN Toscana, quello relativo a “un finanziamento pro capite per la sanità che in Toscana è di 800 euro sotto la media europea e di 700 euro sotto la media Ocse: ciò significa che mancano complessivamente ai cittadini toscani circa 2 miliardi e 900 milioni di euro per essere in linea con la media europea”.

Sono intervenuti nel corso della seduta Gerardo Anastasio (Anaao Assomed), Lorenzo Preziuso (Cimo Fesmed), Giuseppe Celona (Cisl), Morando Grechi (Cimo Fesmed), Luigi De Simone (Aaroeiemac), Camilo Duque (Fvm), Elisa Gai (Uilfpl), Pasquale D’Onofrio (Fp Cgil), Rossella Fornaini (Fassid).

Sostegni ha ringraziato i partecipanti “per il contributo di merito che prova a proporre delle soluzioni”. “Le proposte emerse toccano punti nevralgici del sistema sanitario toscano - ha aggiunto - . Esse riguardano due aspetti: c’è un tema nazionale che noi abbiamo posto più volte in Consiglio e poi c’è una parte che attiene all’organizzazione regionale. Su questa seconda parte chiameremo in commissione il presidente della Giunta e l’assessore competente. La commissione potrà chiedere come la Giunta intenda sviluppare i temi emersi oggi su cui è necessario porre attenzione nella riorganizzazione del sistema sanitario regionale”.

Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa

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