I comitati No Multiutility: "Il giorno dopo le elezioni la quotazione in borsa spunterà di nuovo?"

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Nei primi due confronti diretti tra il Coordinamento No Multiutility ed i fautori della medesima abbiamo ripetutamente sentito affermare, dal sindaco di Vinci Giuseppe Torchia e dal ex sindaco di Fucecchio ed ex vicepresidente di Alia Claudio Toni, che l’operazione di quotazione in borsa era ormai definitivamente affossata, naturalmente molto diverse sono le dichiarazioni del sindaco di Firenze Nardella che asserisce che la quotazione è rimandata in attesa di un consolidamento della società e in attesa delle elezioni.

Non intendiamo mettere in discussione la buonafede di coloro che hanno mostrato disponibilità a confrontarsi con le nostre posizioni, ma per rendere esplicita la loro volontà chiederemo, ai consiglieri contrari a questa operazione, di presentare una mozione, iniziando proprio dai due comuni citati, in cui il consiglio comunale dia mandato al sindaco di esprimersi in Alia contro la quotazione.

I due fautori della multiutility hanno poi fatto tante affermazioni inesatte: 1) che Estra fosse già di fatto aggregata ad Alia, mentre esiste solo un patto che consente ad Alia di esercitare il controllo societario, ma nessuna delibera di fusione è mai passata nei comuni soci di Coingas e Intesa e forse i sindaci soci non sono stati neppure messi a conoscenza di tale patto 2) che non vi era la necessita di passare dai consigli comunali, in quanto la quotazione in borsa era stata bocciata anche dalla Corte Conti (Deliberazione n. 244/2022/PASP) mentre è il Testo Unico sulle Società Partecipate che stabilisce che sia proprio il consiglio a dare mandato al sindaco in tal senso.

Inoltre anche tante affermazioni generiche a volte contraddette dai fatti a volte non supportate da dati concreti, come a loro dire della forte necessità di fare investimenti e quindi del dover trovare risorse finanziare per farli ed il rischio di colonizzazione della Toscana da parte delle altre 4 sorelle, le grandi multiutilty del centro nord. Ma a quanto pare si stanno cercando prima le risorse finanziarie senza avere reso pubblico né il piano economico finanziario (quindi anche di investimento) con cui è stata fatta la stima di Alia per la distribuzione ai comuni delle quote nella Muliutility, né il piano di investimenti della Multiutility post fusione, che a detta di tutti è ancora in alto mare. E poi ancora quando si afferma che parte degli investimenti verrà pagata dal mercato, cosa si intende? Suez di cui era prevista la compartecipazione per la realizzazione del gassificatore ad Empoli, e Iren ed Hera che hanno presentato progetti per l’inceneritore di Montale, non sono atti di colonizzazione presenti all’interno del progetto Multiutility?

Infine ci siamo resi conto di quanto siano rimasti spiazzati quando abbiamo citato il parere dell’Antitrust da cui si evince che Alia, ancora prima della fusione, aveva firmato un accordo con Italgas per concedergli un diritto di opzione d’acquisto su tutte le azioni di Toscana Energia; nonostante fosse in essere un contenzioso proprio tra i comuni che tramite Publiservizi, detenevano quote di Toscana Energia e Italgas. Una totale mancanza di trasparenza non solo verso i cittadini, ma anche verso le istituzioni.

Chiediamo quindi che questa mozione che intende mettere un punto fermo contro la quotazione in borsa venga discussa in incontri pubblici con tutta la popolazione.

Coordinamento delle Associazioni e dei Comitati NO Multiutility 

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