La Guardia di Finanza di Pistoia ha compiuto sequestri nei confronti di tre persone ritenute responsabili di bancarotta e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, e, per una di esse, di autoriciclaggio. Sono così stati sequestrati e recuperati circa 800.000 euro.
In dettaglio, scrivono i finanzieri, "i sequestri hanno riguardato 20 unità immobiliari (6 abitazioni, 10 locali autorimessa, 3 magazzini ed 1 terreno ubicati a Milano e nella Valle Anzasca, nel Verbano Cusio Ossola), 4 autoveicoli e i saldi attivi di 8 rapporti bancari."
Le indagini, condotte dalla Sezione Operativa Volante del Gruppo di Pistoia, hanno consentito di ricostruire le complesse vicissitudini, economiche e societarie, di due imprese della provincia, dichiarate fallite nel 2018, già attive nella produzione e nel commercio di biancheria per la casa. "Allo stato del procedimento e secondo l’ipotesi vagliata dal Giudice nel provvedimento cautelare reale è emerso che il patrimonio delle due aziende sarebbe stato depauperato attraverso ingenti forniture di merci, senza corrispettivo, a favore di altre imprese collegate, anche con sede in Gran Bretagna e negli U.S.A., nonché riconoscendo compensi agli amministratori, per alcune centinaia di migliaia di euro, nonostante lo stato di crisi conclamata".
Con queste operazioni, riconducibili ad un’unica regia, sarebbero state anche "rese infruttuose le procedure coattive di riscossione delle imposte non versate dall’azienda, che aveva accumulato cartelle esattoriali, per gli anni dal 2000 al 2017, per oltre 2,5 milioni di euro". Inoltre, il principale indagato aveva movimentato somme di denaro, per 1,5 milioni di euro, con una serie di passaggi tali da ostacolarne concretamente l’identificazione della provenienza delittuosa.
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