Castelfiorentino perde l'ultimo dei suoi partigiani. È morto all'età di 100 anni Gabriello Maggiorelli, uno dei 119 volontari partiti da Castelfiorentino il 3 febbraio del 1945 per combattere per la libertà. Nato a Gambassi Terme, era cresciuto in una famiglia di operai, con cinque sorelle, ma frequentava sempre Castelfiorentino. Quando iniziò a lavorare in fornace, nel 1940-1941, si avvicinò al Partito Comunista. Nel 1942 fu richiamato alle armi e fu inviato per 11 mesi in Jugoslavia, fino all'8 settembre 1943 quando dopo la firma dell'armistizio tornò a piedi a casa dopo un mese di viaggio. Tra il 1943 e il 1944 fece parte dei partigiani nella brigata 'A. Gramsci' operante nel territorio di Castelfiorentino a Coiano. Il 3 febbraio 1945 decise quindi di partire per andare a liberare l’Italia settentrionale ancora sotto il dominio dei tedeschi, superando la Linea Gotica arrivò fino a Bergamo.
Questo il cordoglio del sindaco Alessio Falorni: "Ci ha lasciato “il Biondo”, al secolo Gabbrielli Maggiorelli, l’ultimo partigiano ancora vivo a Castelfiorentino. Le nostre condoglianze alla famiglia, se ne va l’ultimo di quelli cui dobbiamo libertà e democrazia in Castelfiorentino".
Così lo ricorda invece Marco Cappellini, presidente della Provic Arci Castelfiorentino: "Con te se ne va l'ultimo Partigiano di Castelfiorentino, se ne va l'ultimo testimone di quella che fu la Lotta di Liberazione contro il giogo nazifascista, se ne va un giovanotto che non ancora maggiorenne scelse da che parte stare, dalla parte della Libertà e mise in gioco la propria vita per darci il Paese in cui oggi viviamo. Grazie Gabbriello perché ci hai trasmesso quegli ideali che sempre rimarranno vivi in noi. Lo scorso 25 Aprile eri in piazza, avevi 100 anni, un grande traguardo, e vederti lì riempì ancora di più il Giorno della Liberazione di un profondo significato per tutti noi. Il tuo nome di battaglia era "il Biondo", e noi ti ricorderemo sempre per quello che hai fatto, per averci dato la possibilità di vivere in un paese Libero. Grazie Gabbriello, adesso sei con Ermanno, con Floriana, con Mario....guidateci, noi non siamo e non saremmo mai alla vostra altezza, ma ce la metteremo tutta per far si che quanto da voi fatto sia ricordato dalle generazioni future e sia da monito per quelle di adesso".
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