Sfregiata a Prato, rito abbreviato e perizia psichiatrica. La vittima: "Combatto anche per Giulia Cecchettin"

"Sto combattendo anche per Giulia Cecchettin", così Martina Mucci, la donna di 32 anni vittima di un agguato nel febbraio scorso in cui è stata attaccata sotto la sua abitazione, in un presunto piano orchestrato dal suo ex compagno Emiliano Laurini, ora imputato con altre due persone. Il processo riguarda le accuse di lesioni, deformazione permanente e rapina aggravata.

Il giudice Marco Malerba a Prato ha concesso il rito abbreviato ai tre imputati coinvolti nell'aggressione a Martina Mucci, avvenuta lo scorso febbraio. Gli imputati sono accusati di lesioni, deformazione permanente e rapina aggravata, con Emiliano Laurini considerato il mandante. Il giudice ha condizionato il rito abbreviato di Laurini a una perizia psichiatrica per valutare la sua capacità di intendere e volere, affidando l'incarico al perito nei prossimi giorni.

Kevin Mingoia, presunto autore dell'aggressione, è stato rilasciato dalla detenzione presso l'istituto Gozzini di Firenze e sarà posto agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Il giudice si è riservato di decidere sull'attenuazione della custodia cautelare anche per Mattia Schininà, con la possibilità che venga preso un provvedimento simile a quello di Mingoia. La prossima udienza è fissata per il 2 febbraio.

Durante l'udienza, Mingoia ha chiesto scusa a Martina Mucci, affermando di non volerlo fare mai più. Martina, presente in tribunale con i suoi genitori, ha ringraziato per essere viva e ha dichiarato di lottare non solo per sé stessa, ma anche per altre donne.

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