Firenze Fiera, salta l'aumento di capitale da parte di terzi

Il consiglio di amministrazione di Firenze Fiera, riunitosi in data 4 dicembre ha preso atto del lavoro della commissione giudicatrice per la valutazione delle offerte presentate per la selezione di un soggetto che sottoscriva l’aumento di capitale della società, rilevando come non sia risultato possibile il proseguimento del dialogo competitivo avviato, per la mancata realizzazione delle condizioni poste a base del bando.

Alla luce di quanto sopra il presidente Becattini ha convocato per la settimana prossima i Soci per esaminare quali soluzioni alternative potranno essere individuate, tenuto conto anche del positivo andamento dell’azienda nell’anno in corso.

I commenti

“Più che una palude, quella in cui oggi si ritrova Firenze Fiera, sta diventando un circo. Dopo aver spacciato per concluso, lo scorso anno, l’accordo con Fiera Milano senza nemmeno una gara, apprendiamo che le offerte presentate non hanno convinto la commissione esaminatrice che ha, di fatto, interrotto la gara per la cessione delle quote della nostra società fieristica - affermano Giovanni Galli e Federico Bussolin, rispettivamente Consigliere regionale e Capogruppo comunale della Lega a Firenze.”

“Nell’attesa di conoscere le motivazioni che hanno spinto la commissione a non proseguire la gara, evidenziamo la nostra preoccupazione per il futuro di Firenze Fiera, che ricopre un ruolo strategico per la Toscana, oltre che per il Capoluogo” proseguono i Consiglieri.

“Una preoccupazione che scaturisce da una gestione errata avvenuta in questi anni, come dimostrano i consecutivi bilanci in rosso, 2022 compreso, con milioni e milioni di euro di perdita che non verranno certo dimenticati con le previsioni ottimistiche del 2023, perché alla base mancano la liquidità e lo sviluppo che, fino ad oggi, i dirigenti individuati non sono riusciti a dare precisano gli esponenti leghisti”. “In tale complesso e grave contesto - evidenzia Galli - abbiamo, quindi, presentato una specifica interrogazione.”

“Al tirar delle somme, quanto ancora dobbiamo aspettare prima che il Presidente Becattini rassegni le dimissioni?” concludono i rappresentanti della Lega.

"Appreso che sono state valutate inadeguate le offerte presentate da Fiera Milano, Fiere di Parma e Pitti Immagine nella gara per l'individuazione di un nuovo socio privato per Firenze Fiera - ha dichiarato Cecilia Cappelletti, consigliera metropolitana della Lega nel gruppo Centrodestra - ed in attesa di conoscere le motivazioni della Commissione esaminatrice che ha interrotto la gara, la preoccupazione nasce spontanea per l'accantonamento che la Città Metropolitana ha deliberato, nell'avanzo di amministrazione libero, di ben 3 milioni di euro per il Piano di Risanamento e Rilancio di Firenze Fiera spa".

"Ci troviamo in un 'pantano' - prosegue - dovuto ad una gestione errata negli anni precedenti, che vedono un bilancio sempre negativo di Firenze Fiera spa, e da cui sarà sempre più complicato venirne fuori. Per tali motivi, ritengo che le critiche mosse al Piano di Risanamento presentato dal Presidente Becattini non solo abbiano ben ragione d'essere ma debbano necessariamente portare alle sue dimissioni. Per il bene di Firenze e della sua immagine fieristica a livello non solo nazionale".

"Non ci voleva un veggente per capire che la strada di un socio privato che avrebbe dovuto sottoscrivere un aumento di capitale per 12 milioni di euro e a cui era affidato il compito di redigere un piano industriale sarebbe finita in un vicolo cieco" dichiara Jacopo Cellai, presidente della Commissione Controllo.

"Tenendo conto che soltanto il 52% dell'assemblea dei soci aveva espresso voto favorevole al piano di risanamento, senza quello di realtà importanti della città, come la Camera di Commercio. Siamo allo stesso punto di luglio, e l’unica cosa che ci dice Firenze Fiera è che alla prossima riunione verranno riparametrate le esigenze di aumento di capitale. Meno di una difesa di ufficio. Che soluzioni hanno in mente adesso Nardella e Giani?".

 

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