I militari del Gruppo Carabinieri Forestale di Firenze, con la collaborazione del Gruppo CC Forestale di Lucca, diretti e delegati dalla Procura Distrettuale Antimafia di Firenze, hanno eseguito un provvedimento di fermo disposto dalla Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di tre soggetti, due gravitanti in provincia di Lucca ed uno in provincia di Firenze. I reati contestati vanno dall’attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, costituiti da scarti della lavorazione del comparto tessile, alla discarica non autorizzata di rifiuti speciali, all’invasione di fabbricati.
I soggetti prendevano in locazione dei capannoni dove venivano stipati e smaltiti illecitamente rifiuti speciali derivanti dalle attività produttive del comparto tessile, pagavano l’affitto solo per alcuni mesi ed una volta stipati i capannoni abbandonavano i luoghi, facendo perdere le loro tracce, al fine di conseguire un ingiusto profitto pari al denaro ricevuto da ignoti produttori dei rifiuti, con più operazioni e attraverso l’allestimento di mezzi ed attività continuative organizzate, ricevevano, trasportavano e gestivano abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti tra le Province di Lucca, Pistoia ed Arezzo. Dei tre soggetti, due sono stati sottoposti a fermo, fotosegnalati presso il Comando Provinciale di Lucca e la Compagnia di Empoli (FI) e condotti rispettivamente presso la Casa Circondariale di Lucca e Firenze. Il terzo soggetto è risultato irreperibile e con molta probabilità si trova attualmente all’estero.
L’indagine, iniziata nei primi mesi del 2023 è stata condotta dalla Procura Distrettuale Antimafia di Firenze che ha delegato complesse e articolate indagini ai Carabinieri Forestali del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale del Gruppo CC Forestale di Firenze che hanno effettuato numerosi appostamenti, sequestri, analisi qualitative e quantitative di ingenti quantitativi di rifiuti tessili illecitamente stoccati e smaltiti dagli indagati, sentito numerosi testimoni, raccolto querele dei proprietari dei capannoni abusivamente utilizzati per stoccare i rifiuti e utilizzato banche dati e sistemi informatici sul flusso dei rifiuti, soprattutto quelli del comparto tessile.
Il volume di rifiuti trafficato è di almeno 8.000 tonnellate di rifiuti, con volumi stimati nei capannoni e nei resedi di 26.000 metri cubi. I codici EER di tali rifiuti tessili sono classificati diversamente in base all’attività produttiva. Per smaltire in maniera lecita tale materiale i costi complessivi, compreso le spese di trasporto ammontano a circa tre milioni di euro.
Oltre al fermo sono state eseguite anche attività di perquisizione finalizzate a rinvenire denaro e documentazione inerente i reati contestati e di eventuali altri fatti similari. Da segnalare che sono stati sequestrati contanti di grosso taglio per un valore di oltre 5mila euro.
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