Osservatorio prevenzione infortuni lavoro, l'intervento di Rovai (UaS)

Susanna Rovai

L'Assemblea dell'Unione dei Comuni del Circondario Empolese Valdelsa ha approvato all'unanimità l'istituzione di un osservatorio permanente per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, proposta dal gruppo consiliare "Unione a Sinistra".
"Naturalmente vigileremo perché dal voto si passi ai fatti, coinvolgendo in primo luogo i rappresentanti dei lavoratori".
Qui sotto potete leggere l'intervento della Capogruppo Susanna Rovai (Partito Comunista Italiano), presentatrice della mozione approvata.

Nel corso di quest'anno, che non è ancora finito, abbiamo già superato i 900 morti sul lavoro. In tutto il 2022 i morti sono stati 755 ma, se ci aggiungiamo i morti in itinere, arriviamo a 1352. Ogni anno sempre più uomini e donne si recano al lavoro per non fare ritorno a casa.
 
Non si parla già più dell'orribile morte dei cinque operai ferroviari di Brandizzo, autorizzati a lavorare sui binari nonostante si sapesse che doveva passare un treno. Quello di Brandizzo  è solo un esempio di un sistema fondato sull'inosservanza delle norme di sicurezza quando queste siano d'intralcio alla massimizzazione della produttività. Ricordiamo la morte di Luana d'Orazio, schiacciata da un macchinario manomesso e privato dei suoi sistemi di sicurezza.  "Mia figlia è stata messa davanti a un'arma pronta a sparare", ha affermato la mamma della ragazza.
 
Poche settimane fa Grishaj Anila, operaia di 26 anni, è stata uccisa da un macchinario di un imballaggio che prima l'ha incastrata all'altezza della testa e poi l'ha schiacciata.
 
I sistemi di sicurezza odierni, se attivati, rendono impossibili simili tragedie. Si tratta quindi non di infortuni ma di veri e propri omicidi sul lavoro.
 
Quelli che abbiamo citato sono soltanto due casi di un elenco enorme, un vero bollettino di guerra. A volte se ne parla in televisione ma più spesso no e poi tutto finisce nel dimenticatoio, con condanne (quando ci sono) irrisorie agli imprenditori e dirigenti responsabili, che non fanno nemmeno un giorno di galera.
 
A livello nazionale si è praticamente smantellato il sistema degli ispettorati del lavoro, togliendo risorse umane, materiali e possibilità di intervento.
 
Riteniamo che anche gli Enti Locali debbano favorire la discussione e l'attenzione sui temi legati alla sicurezza dei lavoratori, contribuendo così allo sviluppo di una cultura democratica che combatta quel senso comune imprenditoriale e politico, sempre più diffuso soprattutto nelle piccole aziende ma non solo, che mette il profitto al di sopra di tutto e di tutti.
 
La responsabilità dell'osservanza delle norme di sicurezza è sempre dell'azienda, che deve installare e far funzionare i dispositivi sui macchinari, oltre a fornire e verificare che vengano correttamente usati i Dispositivi di Protezione Individuale da parte dei dipendenti.
 
Vogliamo contribuire ad aprire una discussione nella nostra zona proponendo all'Unione dei Comuni del Circondario Empolese Valdelsa che si faccia promotrice della costituzione di un osservatorio pernanente sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, composto dalle parti sociali e istituzionali e in stretto rapporto con le rappresentanze dei lavoratori alla sicurezza aziendali e territoriali.
 
Chiediamo la costituzione di una commissione che valuti e sia propositiva verso le istituzioni,
conferenze periodiche di zona che non si esauriscano in se stesse ma siano il punto di partenza per la regolarizzazione di tutte le situazioni e che "presentino il conto" sull'argomento ai centri di decisione politica.

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