In Toscana nel 2022 oltre 3mila donne ai centri antiviolenza. Dietro ai numeri, le storie

Un fenomeno che non si attenua, anche in Toscana: in 16 anni sono stati 132 i femminicidi. Vania, Elisa, Claudia, Maria, Klodiana e tutte le donne vittime di violenza, il ricordo per dire no: il 25 novembre e ogni giorno


Oggi è il 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne. In tutta Italia e in tutta la Toscana sarà una giornata di iniziative, flash mob in piazza, convegni e momenti di sensibilizzazione (Qui gli eventi nell'Empolese Valdelsa e nel Cuoio) contro la violenza di genere, contro i femminicidi che purtroppo, come dimostrato dai dati, non accennano a diminuire.

È stimato che in Italia viene uccisa una donna ogni tre giorni. Nel 2022, solo in Toscana, si sono registrati 5 femminicidi che hanno fatto salire il drammatico bilancio degli ultimi 16 anni a 132. Sempre lo scorso anno, secondo il 15esimo Rapporto sulla violenza di genere in Toscana, sono stati oltre 2.100 gli accessi in codice rosa al pronto soccorso per maltrattamenti mentre più di 3mila donne si sono rivolte ad un centro antiviolenza. Per la precisione, tra le strutture distribuite e ramificate nel territorio regionale, 3.232 donne hanno avviato un percorso di uscita dalla violenza, per il 69% italiane, nel 56% dei casi di età compresa fra i 30 e i 49 anni. Ancora nel 2022, le donne che si sono rivolte ai consultori per casi di abuso o maltrattamento sono state 810.

Violenza di genere, i dati nell'Empolese Valdelsa: al Centro Lilith 161 nuove donne in un anno. Sono invece 82 i codici rosa

Dati che evidenziano la drammatica crescita esponenziale del fenomeno. Dati che, come sottolineato più volte, riguardano tutte e tutti e riguardano ogni territorio. A Empoli il Centro Aiuto Donna Lilith, che in tutta l'Empolese Valdelsa e Valdarno Inferiore conta 13 sportelli satellite, dall'inizio del 2023 ha visto accedere 161 nuove donne. Numeri che confermano e oltrepassano l'andamento dell'anno precedente, dichiarano dal centro antiviolenza, con 911 colloqui di ascolto telefonico e 27 donne e 17 bambini ospitati in emergenza, 35 donne e 31 minori in protezione all’interno delle sei case rifugio, 16 donne e 15 figli nelle strutture di seconda accoglienza.

Sempre a Empoli, da gennaio 2023 ad oggi il pronto soccorso del San Giuseppe ha preso in carico 82 codici rosa, di cui 31 maltrattamenti di donne di nazionalità italiana, 35 straniera, 4 uomini. 10 invece i maltrattamenti su minori, di cui 2 di sesso maschile. 6 invece riguardano abusi sessuali. I dati, diramati dall'Asl Toscana Centro, si riferiscono appunto al Codice Rosa, percorso riservato a tutte le vittime di violenza in particolare donne, bambini e persone discriminate ed è collocato nel Pronto Soccorso per tutte le situazioni di violenza che richiedono una risposta immediata in una situazione di emergenza urgenza, che prevede precise procedure di allerta e attivazione di successivi percorsi territoriali.

Dietro ai numeri, le storie

Dietro ai numeri si celano volti, storie, sogni, un nome e un cognome. Tutto questo purtroppo è stato strappato via anche in Toscana a tante ragazze, donne, mamme, le cui vite sono state spezzate per mano di uomini. Ricordando che il 25 novembre deve essere ogni giorno, oggi parliamo di alcuni di quei volti rimasti indelebili, dei quali loro malgrado, negli anni vi abbiamo raccontato.

Vania Vannucchi (foto di archivio)

È agosto del 2016. A Lucca viene uccisa Vania Vannucchi. L'uomo, condannato a 30 anni, le tese una trappola incontrandola in un giardino, buttandole addosso del liquido infiammabile e dandole fuoco con un accendino. Riportò ustioni al 90% del corpo. All'arrivo dei soccorsi, riuscì a fare il nome del suo aggressore.

piazza elisa amato

Elisa Amato

Elisa Amato aveva 29 anni, era di Prato. È stata uccisa nel maggio 2018 dall'ex fidanzato, che poi si è tolto la vita. Il corpo venne ritrovato in un parcheggio di San Miniato che, dal 2021, è stato intitolato in memoria della giovane pratese e a tutte le vittime di femminicidio.

Panchina rossa dedicata a Claudia Corrieri, Prato (foto da Facebook)

Due anni dopo, un'altra giovane pratese Claudia Corrieri, viene uccisa dal compagno, il 17 settembre 2020 a Vaiano. Di recente, Prato le ha dedicato una panchina rossa simbolo della lotta contro la violenza di genere.

omicidio altopascio

Maria Carmina (foto da Facebook)

E ancora, nel maggio 2021, muore Maria Carmina. È successo ad Altopascio, la donna fu accoltellata dal marito.

Klodiana Vefa

Tanti gli episodi anche in questo 2023. Tra i più recenti quello accaduto nell'Empolese Valdelsa, dove è ancora aperta la ferita lasciata dalla scomparsa di Klodiana Vefa, 36 anni, uccisa con colpi d'arma da fuoco dal marito che si è poi tolto la vita. È la sera del 28 settembre quando la notizia sconvolge la Toscana e in particolare Castelfiorentino, dove è avvenuto il fatto e dove proprio in questi giorni, sono in programma molte iniziative di sensibilizzazione. Una pagina tremenda che poco distante, in Valdera, solo un mese dopo ad ottobre è stata seguita dal tentato omicidio di una donna a Pontedera, accoltellata alla gola dall'ex compagno.

Bandiere a mezz'asta, Palazzo del Pegaso sede del Consiglio regionale (Firenze)

Infine, proprio alla vigilia del 25 novembre, in Toscana le bandiere erano a mezz'asta. In seguito al femminicidio di Giulia Cecchettin, 22 anni veneta, è stata infatti proclamata dal presidente Eugenio Giani una giornata di lutto regionale per ricordare il dramma di tutte le donne che hanno perso la vita per mano di un uomo. "Il caso di Giulia è stato eclatante - ha detto il presidente Giani, invitando gli enti locali ad aderire - ma purtroppo non passa giorno che si verifichino nel nostro Paese atti di questo genere. Serve una sensibilità comune". Luci rosse e bandiere a mezz'asta anche su Palazzo del Pegaso, sede del Consiglio regionale della Toscana: "Da inizio 2023 ad oggi sono stati oltre 100 i casi di femminicidio in Italia – ha affermato il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo -. È il tempo che tutto questo non accada più. Qualsiasi tipo di violenza verso una donna ci deve imporre la massima attenzione su questo tema. Chi ha la possibilità di lanciare messaggi per tentare di porre fine a questi continui episodi di violenza lo deve fare con grande forza".

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