In occasione della Giornata Internazionale Contro la Violenza di Genere l’Ospedale San Giuseppe di Empoli si “mobilita” con un flash mob per sensibilizzare la cittadinanza sul tema e ricordare che “l’unione fa la forza”.
Domani, Sabato 25 novembre alle ore 11 l’Hospital Street sarà invaso dall’energia pura di una rappresentanza del personale sanitario, tecnico ed amministrativo del presidio ospedaliero, che attraverso una breve coreografia, realizzata da Perla Francalanci, Direttrice della Scuola “Danza da Perla” insieme a UISP zona del Cuoio presieduta da Antonio Bottai (ed in collaborazione con USIP Empoli Valdelsa APS), lancerà un messaggio di unione e condivisione. La parola “Insieme” è il filo conduttore di questa iniziativa per “gridare” tutti coralmente “NO alla Violenza” di ogni genere unendo l’energia della musica alla gentilezza della danza.
La gentilezza è un valore promosso e sostenuto anche dall’attuale Comitato Unico di Garanzia per le Pari Opportunità (CUG), in quanto organismo volto primariamente alla tutela del benessere dei lavoratori e alla risoluzione dei conflitti legati alle discriminazioni. Pertanto è stata la stessa Presidente del CUG, la dottoressa Giuditta Martelli, psicologa clinica del presidio ospedaliero San Giuseppe, a pensare di organizzare questo tipo di iniziativa in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, in collaborazione con la Direzione sanitaria ed infermieristica.
Nella stessa mattina sarà allestita anche una mostra di circa una ventina di opere realizzate da un gruppo di allievi denominati “Cavalletti pazzi” del corso di pittura, guidato dall’artista Marco Manzi, sul tema della violenza di genere. Ognuno di loro ha interpretato personalmente la tematica puntando l’attenzione sia sull’aspetto piscologico che fisico. Il gruppo fa parte del corso di pittura del Circolo Ricreativo e Culturale Piaggio.
L’iniziativa si inserisce all’interno dell’Open Week Fondazione Onda contro la Violenza sulle Donne prevista dal 22 al 28 novembre e rivolta a tutti gli Ospedali con il Bollino Rosa che hanno al loro interno “Percorsi per le donne vittime di violenza” o nei loro distretti, presidi e servizi territoriali che si occupano di questa problematica.
“Per questa giornata abbiamo pensato di far “sentire la voce” dei nostri operatori, che spesso sono vittime di violenza verbale o di aggressioni fisiche attraverso due forme d’arte per eccellenza: la danza e la pittura. Un modo per contrastare il fenomeno in modo pacifico e lanciare il messaggio che insieme si può vincere- commenta la dr.ssa Silvia Guarducci, Direttore sanitario Ospedale San Giuseppe “
Il territorio empolese si è attivato già nei giorni scorsi con iniziative sul tema:
Giovedì 23 novembre il Comune di Montelupo ha organizzato un’iniziativa dal titolo “Declinazioni femminili 2023” a cui hanno partecipato professionisti sanitari alla tavola rotonda “ Il Codice Rosa per il contrasto alla violenza di genere”, tra cui la dr.ssa Valeria Dubini, Direttore Attività Consultoriali Asl Centro e la dr.ssa Loredana Moraru, referente Codice Rosa Empolese Valdarno Valdelsa.
Domani, sabato 25 novembre, le stesse professioniste saranno presenti all’iniziativa “Donne al Centro” organizzata dal Comune di Empoli dalle ore 9 alle ore 12 presso il Palazzo delle Esposizioni, per trattare il tema dell’educazione all’affettività rivolto alle scuole secondarie di secondo grado del territorio comunale. Saranno presenti circa 300 ragazzi.
Violenza di genere a Empoli: i dati del Codice Rosa e della rete antiviolenza
Da Gennaio 2023 ad oggi il pronto soccorso del San Giuseppe di Empoli ha preso in carico 82 codici rosa, di cui 31 si tratta di maltrattamenti di donne di nazionalità italiana e 35 straniera. 4 di questi sono uomini. 10 invece sono maltrattamenti su minori, di cui 2 di sesso maschile. 6 invece riguardano abusi sessuali.
ll Codice Rosa è un percorso di accesso al Pronto Soccorso riservato a tutte le vittime di violenza, in particolare donne, bambini e persone discriminate ed è collocato nel Pronto Soccorso per tutte le situazioni di violenza che richiedono una risposta immediata in situazione di emergenza- urgenza e prevede precise procedure di allerta ed attivazione dei successivi percorsi territoriali. Allo stesso tempo, la violenza può essere raccontata e accolta anche prima che accada l’azione violenza in emergenza, in qualsiasi ambito ambulatoriale o di degenza di pertinenza socio-sanitaria del territorio Empolese Valdarno Valdelsa.
I luoghi di ascolto e di cura, come possono essere l’ufficio dell’assistente sociale territoriale, il consultorio, i servizi specialistici, rappresentano spazi privilegiati di accoglienza per le persone e nodi fondamentali della rete Codice Rosa, in grado di stabilire connessioni rapide per l’attivazione di percorsi territoriali a sostegno delle vittime, nell’ottica di un continuum assistenziale e di presa in carico globale.
“La rete territoriale Codice Rosa prevede infatti, nella sua organizzazione, un team multidisciplinare costituito dalla referente territoriale e dai professionisti dei servizi sanitari e sociali impegnati nella risposta alle vittime di violenza ed opera in stretto contatto e in sinergia con il Pronto Soccorso, gli Enti, i Centri Antiviolenza e le Associazioni del Privato Accreditato coinvolti nei percorsi di sostegno e protezione delle vittime nello specifico ambito territoriale. Il team assicura la rapida valutazione del rischio di recidiva della violenza a seguito dell’accesso in emergenza e identifica la disponibilità delle risposte appropriate configurandosi come una modalità operativa funzionale e necessaria a garantire la continuità assistenziale dall’intervento in acuto, realizzato dalla Rete Codice Rosa, all’intervento post acuto di competenza della Rete dei servizi territoriali. Loredana Moraru Referente territoriale Rete Antiviolenza - Codice Rosa.”
Nel 2023, la rete territoriale Codice Rosa Empolese Valdarno Valdelsa ha accolto la richiesta di aiuto da parte di 127 persone vittime di violenza, con 86 figli minori vittime di violenza assistita. Si tratta di 213 persone che si sono rivolte alla rete, sia in conseguenza ad un evento accaduto in emergenza, sia in regime ordinario. La rete Codice Rosa ha rafforzato l’attenzione e l’impegno per tutelare e proteggere le vittime di violenza e la maggior emersione dei casi di violenza lo dimostra. Lo scorso anno venivano registrate, nello stesso periodo, 128 persone vittime di violenza diretta e assistita contro 213 persone nel 2023. Una crescita del 66% quest'anno rispetto al 2022.
Fonte: Asl Toscana Centro
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