Non solo sulla piana e nei vivai, il maltempo ha portato conseguenze pesanti alle aziende agricole anche in altura, in particolare sul Montalbano quarratino, le colline che sorgono ‘alle spalle’ della zona più colpita dalle piogge intense nel pistoiese. Inclusi diversi agriturismi, con gli imprenditori (e soprattutto imprenditrici agricole) che hanno indossando guanti, stivali e pale per salvare il salvabile. Ma in molti casi servono ruspe e ditte specializzate e così i costi lieviteranno.
A patire una sorta di doppio disagio sono proprio gli agriturismi, che ai danni avuti a produzioni e strutture, devono aggiungere i mancati guadagni per il fermo delle attività dovuto all’assenza degli ospiti, anche a causa della precaria viabilità.
"Per raggiungere gli agriturismi si devono naturalmente percorrere strade secondarie e/o poderali, che hanno pesantemente risentito del maltempo –spiega Giuseppe Corsini, presidente di Terranostra Pistoia, l'associazione degli agriturismi di Campagna Amica Coldiretti-. Le nostre imprese hanno già iniziato l’opera di recupero, ma è indispensabile l’ausilio delle istituzioni, per preservare quelle imprese che sono veri e propri custodi del territorio. Senza i loro muretti a secco e le opere quotidiane –conclude Corsini-, i danni in pianura sarebbero stati ancora più pesanti".
Protagoniste dei ‘primi interventi’ nei vari agriturismi soprattutto le donne: Serena, Lubiana, Chiara, Stefania, Benedetta, Gabriella, Stefania, Roberta, Giuditta, Miriam, Agnese, Mery e tante altre tra titolari, coadiuvanti, familiari. Chi ha passato la nottata a svuotare le stalle dall’acqua per salvare le pecore, chi ha spalato fango con pala e l’ausilio della carriola, chi ha ripulito le stanze dell’agriturismo invase dall’acqua (in collina). E poi tutte a verificare i danni: strade danneggiate, smottamenti e impossibilità di lavorare con bambini nelle fattorie didattiche o di poter accedere alle attività (come un maneggio) che favoriscono l’afflusso di turisti negli agriturismi. E poi l’apprensione per gli ospiti ‘sorpresi’ dal maltempo, con l’impossibilità di contattarli telefonicamente.
Le colline sopra Quarrata hanno visto anche il cedimento del terreno sotto la struttura dove Paolo coltiva le sue piante grasse (tutto da rifare). E poi il caso di Ilio, il settantenne contadino che custodisce il suo uliveto come fosse un giardino, che ha visto sul suo terreno un paio di ruscelletti diventare fiumare d’acqua, fango e sassi, che hanno portato via tutto il suo orto. Salvo solo un cavolo nero ed un muretto a secco ed un ‘vecchio’ ulivo che hanno preservato il terreno da ulteriori cedimenti.
Fonte: Coldiretti Pistoia
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